mercoledì 28 dicembre 2011
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Il forte calo dei rendimenti registrato all'asta di Bot odierna è legato alla sicurezza che la Bce tornerà a emettere liquidità nei prossimi mesi; puntare sull'emissione di titoli a breve scadenza in luogo dei decennali consente pertanto di contrastare la speculazione neutralizzando il fattore incertezza. È quanto spiega all'AGIl'economista Giacomo Vaciago."Noi abbiamo resistito alla speculazione pagando i tassi più alti chiesti per mantenere immutata la durata del debito: se scade un decennale si emette un decennale - sottolinea Vaciago - ma esiste un secondo modo per contrastare la speculazione e non mandare a conto economico tassi così alti, che è quello di cambiare la durata dei titoli offerti". "Sui decennali c'è speculazione perchè c'è la paura che nei prossimi dieci anni prima o poi possiamo finire nei guai e, onestamente, in questo momento di grande turbolenza non si può escludere - prosegue l'economista - allora il governo può emettere titoli a scadenza molto più breve, in quanto iltemporaneo accorciamento della maturità non accontenta la speculazione e consente di pagare molto meno e di avere il tempo di completare la manovra"."Se siamo d'accordo che nel corso del 2012 la speculazione prima o poi perde, è inutile mandare a conto economico per dieci anni tassi così alti ed è meglio non emettere decennali - afferma ancora l'economista - L'asta conferma che l'abbondante liquidità offerta dalla Bce ha modificato la curva dei tassi solo sul breve periodo, non ancora sul decennale; non emettendo decennali si fa uno scherzo alla speculazione e il Tesoro risparmia, pur dovendo essere sicuro che nel giro di sei mesi la crisi comunque termini"."Il temporaneo accorciamento della durata del debito è quindi una risposta alla speculazione che ha paura sui dieci anni" conclude Vaciago, ricordando che nel breve termine non sussistono timori per la liquidità in quanto "la Bce ha già fatto sapere che a febbraio effettuerà altre emissioni a tre anni per 450-500 miliardi".
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