sabato 3 giugno 2023
La combinazione tra inflazione e la domanda turistica in forte crescita ha fatto lievitare i prezzi. Per una settimana al mare in 4 si stima una spesa di 5.600 euro. Voli in aumento quasi del 50%
Una famiglia con figli in vacanza al mare

Una famiglia con figli in vacanza al mare - Foto di archivio

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Domanda: “Voi quali programmi avete per questa estate?” Risposta: “Saremmo andati volentieri all’estero, anche perché dopo questi ultimi anni segnati dal Covid ci sarebbe piaciuto vedere qualche posto nuovo e lontano, ma considerati i costi dei voli e degli hotel abbiamo rinunciato subito. Non ci stiamo dentro. L’idea è di fare un giro in macchina, ci fermeremo due o tre giorni in un agriturismo in Toscana e poi raggiungiamo alcuni parenti che ci ospitano per una settimana nella loro casa nel centro Italia non troppo distante dalla costa, così i bambini si divertono: tanto per loro un mare vale l’altro, non pretendono mica l’acqua cristallina dei Caraibi!”.
A volte basta una chiacchierata durante una cena tra amici per rendersi conto di un fenomeno che sta emergendo in modo dirompente (e preoccupante) all’alba dell’estate del 2023: le vacanze di quest’anno sono diventate proibitive per milioni di famiglie italiane. Provate a fare un sondaggio nella vostra cerchia di conoscenti: trovare una coppia con uno, due o più figli che abbia prenotato un “viaggione” a luglio o ad agosto, magari in qualche meta esotica, probabilmente si rivelerà un’impresa quasi impossibile.
In queste giornate del grande esodo per il “ponte del 2 giugno” e, più in generale, nell’anno del turismo tricolore che macina record, con presenze straniere in aumento e un’incidenza crescente sul nostro Pil, il mix tra l’impennata dell’inflazione e la domanda in forte crescita sta trasformando però le vacanze estive in un lusso che sempre meno famiglie possono permettersi. Difficoltà economiche con cui si scontrano ovviamente i nuclei più poveri, già messi a dura prova dalle bollette e dai rincari alimentari, ma che adesso, a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi, stanno toccando anche le famiglie che una volta avremmo definito “benestanti”, catalogandole nel cosiddetto “ceto medio”.
Alcune indagini diffuse di recente confermano i costi esorbitanti con cui deve fare i conti chi desidera trascorrere qualche giorno di ferie lontano da casa. Federconsumatori, per esempio, ha analizzato alcune tipologie di vacanze. Per una settimana al mare nei periodi più gettonati – che di solito si concentrano ad agosto, ovvero quando finiscono o scarseggiano anche le “coperture” dei centri estivi in città – una famiglia formata da due adulti e due bambini può arrivare a spendere fino 5.684 euro. Con un aumento stimato di 835 euro rispetto all’estate 2022 (4.849 euro totali) e addirittura più di 1.500 euro di due anni fa (4.151 euro). Nel calcolo effettuato da Federconsumatori viene considerata una formula “all inclusive”, cioè comprensiva di spese di trasporto per andata e ritorno in auto, costi d’albergo, stabilimento balnerare, qualche escursione e alcune cene fuori. Se si va in montagna si “risparmia” un po’ – si fa per dire - ma la tendenza non cambia. Per una settimana in quattro il “preventivo” è di 4.482 euro (354 euro in più dell’anno scorso e +653 euro sul 2021).
Tra le voci di costo maggiormente lievitate c’è quella dei viaggi aerei. Dall’analisi del Codacons acquistare un volo per una località estera costa oggi in media il 46,6% in più rispetto allo scorso anno. Prendendo in esame la settimana dal 14 al 20 agosto, Federconsumatori ha calcolato aumenti a doppia cifra sia per le principali tratte nazionali che per quelle internazionali. Si va dai 309 euro a persona per un volo a/r Roma-Olbia (+18% rispetto allo stesso periodo del 2022) ai 528 euro per un Milano-Malaga (+16%). Basta moltiplicare la cifra per tre o per quattro per capire che allora spostarsi in auto per le vacanze, visto che il prezzo dei carburanti invece è leggermente calato rispetto alla scorsa estate (anche se è parzialmente compensato dagli aumenti dei pedaggi autostradali), per le famiglie sta diventando spesso una scelta obbligata.
Il “caro estate” condiziona le scelte, prolunga i tempi delle decisioni, fa rivedere al ribasso l’asticella dei desideri, ma non sembra scalfire la voglia di partire degli italiani. Dall’ultimo sondaggio realizzato a maggio da Skyscanner, la piattaforma del settore dei viaggi, risulta che l’88% ha in programma di spostarsi quest’estate. Oltre la metà (il 52%) però, tra l’indecisione sul periodo in cui “staccare” e l’attesa dell’offerta migliore, deve ancora prenotare. Mai come quest’anno si fanno valutazioni facendo i conti con il portafoglio, visto che l’81% dei viaggiatori italiani dichiara che sarebbe disposto a cambiare il giorno e/o la settimana delle proprie vacanze estive per risparmiare. La stessa Skyscanner per agevolare l’individuazione dei periodi in cui viaggiare può essere più conveniente per chi è “flessibile” ha lanciato una nuova versione estiva del sistema Savings Generator, una sorta di “generatore di risparmi” che effettua una selezione e indirizza le ricerche verso le combinazioni dei voli meno care.
Sulle vacanze balnerari incidono il “carombrellone” (con aumenti che vanno dal 15 e al 30%) e in generale i rincari per i servizi e le attrezzature da spiaggia. La ristrettezza dei bilanci familiari sta spingendo in tanti ad optare per fruizioni più brevi e meno onerose, tanto che sono tornate in parecchi stabilimenti le formule “mezza giornata”, per chi vuole godersi la comodità del lido dopo le 14:00. La caccia al risparmio sta diffondendo anche l’uso di app che consentono di condividere le attrezzature da spiaggia quando sono inutilizzate: dai semplici ombrelloni ai sup per chi ama stare in piedi su una tavola tra le onde. Ogni trovata viene presa in considerazione per provare a ridurre l’impatto di quella che in ogni caso, per le famiglie che andranno in vacanza quest’estate, sarà una stangata.

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