domenica 9 luglio 2017
Paese che vai, norme che trovi: dalla velocità libera sulle autostrade tedesche agli automobilisti “delatori” in Svezia. Meglio partire bene informati
Paese che vai, limite di velocità che trovi

Paese che vai, limite di velocità che trovi

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Vacanza che fai (in auto) e Paese che trovi. Tutti diversi, ovviamente, alla faccia dell'Unione Europea. L'esempio più classico: sulle autostrade tedesche si può correre in piena legalità anche a 320 km/h, ma quando si accendono i segnali del limite a 90, solo sforare di uno o due chilometri all'ora può costare una multa salatissima. Nell'ordinata e tranquilla Svezia invece l'insidia si cela in ogni automobilista, perché qualsiasi cittadino può fare la “spia” e denunciare infrazioni o atteggiamenti aggressivi, come il non mantenere la distanza di sicurezza, uno dei comportamenti meno tollerati da quelle parti.

In questi giorni, particolarmente gettonati per concedersi un viaggio al volante all'estero, è indispensabile partire bene informati per evitare sorprese. Dal punto di vista della circolazione automobilistica infatti, e in particolare delle norme e delle consuetudini che la regolano, il Continente europeo è davvero poco unito. E ne sanno qualcosa i molti italiani che - in occasione dei viaggi all'estero per le vacanze - si trovano a fare i conti con queste differenti situazioni. Ne sono un esempio le autostrade: già passando in alcuni Paesi confinanti si scopre che in Slovenia e in Austria le autostrade non hanno caselli ma - come nella vicina Svizzera - richiedono l'acquisto obbligatorio di un bollino la cui “evasione” comporta pesanti sanzioni. In Francia invece ritroviamo le code per pagare il pedaggio, ma i contanti sono in pratica accettati solo in monetine attraverso porte automatiche, con la maggior parte dei varchi dedicati alle carte di credito. In Germania, dove le autostrade sono libere e senza limiti di velocità, l'infrazione sta invece nel lampeggiare con i fari per farsi strada. Questo gesto - che viene considerato una minaccia e quindi perseguibile - viene sostituito dai tedeschi (ma anche austriaci e olandesi) dall'inserimento della freccia a sinistra, che serve a comunicare "fammi passare".

In Austria, e in molti altri Paesi europei, attenzione se si sente una sirena alle spalle: precise norme regolano il comportamento quando arriva un mezzo di pronto intervento, come ambulanza o pompieri. Chi viaggia nella corsia di marcia deve accostare il più possibile a destra e chi è in quella di sorpasso deve lasciare strada accostando a sinistra contro al guardrail. Una sorta di “corsia virtuale” - al centro tra le macchine - è prevista, anche se non regolamentata, in Francia e ora in molte altre nazioni per lasciar passare in autostrada e nelle tangenziali le moto e gli scooter. In questo caso il consiglio è di osservare cosa fanno i “locali” nella guida ed imitare le loro manovre.

Una volta superato il confine, consigliano gli esperti, bastano pochi minuti di guida “fotocopia” - cioè senza cercare di essere diversi rispetto a chi è del posto - per scoprire altre abitudini, come fermarsi subito al giallo, rallentare ai passaggi pedonali, andare a 30 all'ora se c'è quel limite, non superare mai gli autobus alla fermata e diventare, così, buoni cittadini della nazione in cui si sta transitando. Per ciò che riguarda infine il tasso alcolemico tollerato, i limiti di velocità, o gli equipaggiamenti da tenere in auto (in Slovenia, ad esempio, sono obbligatoriamente richieste le lampadine di scorta a bordo), è meglio consultare il sito www.viaggiaresicuri.it/home.html della Farnesina o quello www.aci.it/il-club/soci-in-viaggio/per-chi-va-allestero/guidare- in-europa.html dell'Aci.

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