martedì 19 ottobre 2021
Nel 2020 raccolta differenziata al di sopra dell'87% con una media europea del 74%. E il nostro Paese si conferma esportatore di materia riciclata
La cartiera RDM di Villa S.Lucia (FR)

La cartiera RDM di Villa S.Lucia (FR) - Ansa

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Spetta all’Italia il primato europeo di riciclo della carta. Un esempio di economia circolare che ha funzionato nel migliore dei modi anche durante il lockdown tanto da consentire di raggiungere con 15 anni di anticipo l'obiettivo europeo dell'85% previsto per 2035. Nel 2020 la raccolta differenziata di carta e cartone è schizzata all'87,3%, con un aumento di sette punti percenguale. Valore che si colloca ben al di sopra della media europea, ferma al 73,9%. Questa tipologia di rifiuti rappresenta circa il 19% del totale della raccolta differenziata comunale e per il 2021 si stima un ulteriore incremento del 3%. Il rapporto di Unirima, l'Unione nazionale imprese recupero e riciclo maceri, che rappresenta circa il 90% delle aziende del settore per volumi gestiti, certifica il primato italiano anche nella produzione e nell’esportazione di materia riciclata.Nel contesto globale che ha risentito della crisi pandemica i 600 impianti di riciclo distribuiti sul territorio nazionale hanno, infatti, prodotto 6,8 milioni di tonnellate di carta da macero, aumentando del 3,2%, la produzione di materia prima rispetto all'anno precedente e rispondendo al fabbisogno del mercato. Il settore coinvolge piccole e medie imprese specializzate, per un valore della produzione aggregato di circa 4 miliardi e 20.000 addetti.L'evoluzione dei sistemi di raccolta differenziata di carta e cartone e la capacità degli operatori del comparto di trovare destinazione al surplus di carta da macero rispetto al fabbisogno interno, hanno permesso all'Italia di diventare esportatore netto da ormai quasi vent'anni. Nel 2020 sono state esportate 1,8 milioni di tonnellate. La crisi si è fatta sentire con forza con un generale calo dei quantitativi: la produzione è calata del 4,1%. La filiera si è sostenuta con la produzione di imballaggi promossi dal boom dell'e-commerce e del delivery, che hanno visto un incremento del 45% rispetto all'anno precedente. Dopo il crollo dei prezzi, le quotazioni sono aumentate: il prezzo medio attuale corrisponde a 117 euro per tonnellata per la qualità 1.04 e 105 euro per la qualità 1.02.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede 1,5 miliardi per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e ammodernamento degli esistenti, oltre a 600 milioni per i cosiddetti progetti «faro», per il potenziamento della rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo. Il comparto della carta è stato inserito tra le aree di intervento ritenute strategiche. Unirima chiede una «semplificazione amministrativa e burocratica per far confluire i fondi alle imprese», e lancia la proposta di implementare i progetti di rinnovamento impiantistico, sostenendo le imprese del riciclo attraverso un contributo per ogni tonnellata di materiale recuperato da rifiuti e un aumento della copertura finanziaria prevista per il credito d'imposta.«Il raggiungimento, con 15 anni di anticipo, degli obiettivi europei in termini di riciclo di carta, da parte delle imprese del comparto, rappresenta in questo contesto un'eccellenza italiana che detta la rotta all'intero settore dell'economia circolare. Per liberare le enormi potenzialità dell'economia green il nostro Paese si troverà a breve di fronte alle sfide di garantire la competitività di mercato e la rapida implementazione dei progetti di investimento, in particolare per l'ammodernamento degli impianti esistenti», ha commentato il presidente di Unirima, Giuliano Tarallo.

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