giovedì 26 settembre 2013
​La propensione ad assumere con un contratto di lavoro 'stabile' è però più spiccata tra le imprese esportatrici, tra quelle che hanno intenzione di procedere alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi, innovando il processo produttivo e organizzativo, o di investire in in tecnologie eco-sostenibili.
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​Le imprese che hanno previsto nel corso del 2013 di procedere ad assunzioni di personale dipendente (a carattere non stagionale e stagionale) sono il 13,2% del totale delle imprese italiane con dipendenti, pari a circa 197mila unità. La quota non presenta differenze di rilievo tra industria e servizi (13,4 e 13%).La propensione ad assumere - e ad assumere con un contratto di lavoro 'stabile' - è però più spiccata tra le imprese esportatrici, tra quelle che hanno intenzione di procedere alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi, innovando il processo produttivo e organizzativo, o di investire in tecnologie eco-sostenibili. A rilevarlo il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, confrontando i programmi di assunzione delle imprese dell'industria e dei servizi nell'arco di quest'anno con quelli formulati nel 2012.In questo caso, infatti, la quota di imprese che hanno programmato assunzioni va dal 21,3% delle imprese che hanno investito in prodotti e tecnologie 'verdi' al 23,2% di quelle proiettate sui mercati internazionali, passando dal 22,7% di quelle che hanno introdotto innovazioni significative in azienda.Le imprese esportatrici intenzionate ad effettuare assunzioni nel 2013 (circa 40mila) attiveranno 111mila contratti alle dipendenze, 33mila dei quali a tempo indeterminato e 7.500 di apprendistato. Le innovatrici che assumono (45mila circa) hanno programmato 124mila contratti alle dipendenze, di cui 40mila a tempo indeterminato e 8.600 come apprendisti. Le 70mila imprese che investono in economia 'verde' e che assumeranno nel 2013 attiveranno infine 216mila contratti alle dipendenze, di cui 65mila a tempo indeterminato e 12.700 apprendisti.
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