mercoledì 22 settembre 2010
A Piazza Affari, il titolo dell'Istituto di piazza Cordusio, all'indomani dell'uscita dell'amministratore delegato Alessandro Profumo, ha perso un altro 4% a quota 1,823 euro dopo aver ceduto ieri oltre due punti percentuali. Il leader del Carroccio, Umberto Bossi, dopo aver smentito le voci su una lite con Tremonti («Sono cose fantasiose»), sottolinea: «Avevo paura che la Germania potesse mettere le mani sulla banca, ma poi ho visto che non hanno i numeri».
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A Piazza Affari, il titolo dell'Istituto di piazza Cordusio, all'indomani dell'uscita dell'amministratore delegato Alessandro Profumo, ha perso un altro 4% a quota 1,823 euro dopo aver ceduto ieri oltre due punti percentuali.Il giorno dopo l'uscita di scena dell'amministratore delegato, la vicenda Unicredit investe ora la politica. A schierarsi contro il "rischio Germania" dopo le polemiche sui libici, è partito lancia in resta il leader del Carroccio Umberto Bossi che dopo aver smentito le voci su una lite con Tremonti («Sono cose fantasiose»), sottolinea: «Avevo paura che la Germania potesse mettere le mani sulla banca, ma poi ho visto che non hanno i numeri». Il leader leghista disapprova le dimissioni "al buio" di Alessandro Profumo («Bisognava prima trovare un sostituto»), e guarda a Giuseppe Guzzetti, presidente Acri e Fondazione Cariplo, come cavaliere bianco che «riorganizzi la difesa». «Se c'è un minimo di azione intelligente da parte delle Fondazioni i tedeschi non ce la possono fare». Un occhio anche alle "banche territoriali" che "faranno una difesa adeguata". A smentire la lite lo stesso Tremonti, che scherza con i giornalisti sullo stesso argomento: «Eravamo a cena insieme ieri a litigare...". In difesa di Profumo si schiera il sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Mi dispiace molto e oggi gli farò una telefonata perchè indubbiamente Profumo ha rappresentato uno modo di fare banca significativo, attento al sociale e alle diverse necessità dell'economia nazionale». Rassicurazioni sul futuro dell'istituto che ha affidato le deleghe di Ad e l'incarico per la ricerca di un sostituto al presidente Rampl, arrivano dal vice Ad Roberto Nicastro: «La Banca unica - ha detto - prosegue con la massima velocità e accelerazione, è un progetto altamente strategico per il gruppo». I banchieri intanto tessono le lodi del manager "sfiduciato" e allontanato con una buona uscita di 38 milioni. «Personalmente mi spiace molto, umanamente, per Alessandro e per il nostro settore che perde un grandissimo professionista», commenta l'ad di Intesa Sanpaolo Corrado Passera. Il sistema bancario italiano ha perso «un validissimo rappresentante» gli fa eco Giuseppe Mussari, presidente dell'Abi, associazione che riunisce gli istituti di credito nazionale e che ha aperto a Milano la riunione del comitato esecutivo dell'associazione tributando a Profumo un lungo applauso.Anche Luca di Montezemolo rende omaggio ad Alessandro Profumo: «Posso solo ripetere - ha detto il presidente della Ferrari a margine di un convegno a Reggio Emilia - che ha fatto un lavoro straordinario che ha portato Unicredit a essere una delle banche più importanti d'Europa, vicina alle imprese e che ha reso un servizio importante all'immagine dell'Italia».Lo stesso presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, esprime la sua "grande stima" nei confronti di Alessandro Profumo, ma preferisce non entrare nel merito delle decisioni prese dal Consiglio di amministrazione di Unicredit perchè «ritengo che la politica - dice - debba arrestarsi sulla soglia delle decisioni che autonomamente sono state prese dal Cda».Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, poi, si è detta dispiaciuta per le dimissioni e auspica che si scelga in tempi brevi una persona «all'altezza». Dietro le dimissioni di Alessandro Profumo c'è stata invece una «resa dei conti interna» e la presenza degli investitori libici negli assetti societari è stata usata come "pretesto", per l'ambasciatore di Tripoli a Roma, Hafed Gaddur.
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