martedì 21 marzo 2023
Il collettivo di fabbrica ha avviato una raccolta fondi per rilanciare l’azienda di automotive di Campi Bisenzio (Firenze). Raccolti 11mila euro in 4 giorni. Obiettivo 75mila euro entro il 2 maggio
Un futuro green per l'ex Gkn grazie a una spinta dal basso

Ansa

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Dare un futuro all’ex Gkn con una spinta dal basso. L’iniziativa lanciata venerdì scorso sulla pagina di “Produzioni dal basso” dal collettivo di fabbrica della realtà industriale di Campi Bisenzio (Firenze) di una campagna di crowdfunding sostenuta da Banca Etica, Arci e Fridays For Future Italia è partita subito a razzo. A quattro giorni dal via, la raccolta fondi “Gkn for Future” per il rilancio dello stabilimento ha già superato gli 11.500 euro. Il target fissato per il 2 maggio di raccogliere un budget minimo di 75mila euro per iniziare a mettere le basi del progetto sembra essere alla portata. Questo primo step servirà a sostenere la capitalizzazione della nuova cooperativa da parte dei lavoratori e delle lavoratrici maggiormente in difficoltà e a coprire parte dei costi della fase successiva di equity crowdfunding, che verrà lanciata dopo l’estate 2023 e si avvarrà dei piccoli, medi e grandi investimenti di chiunque vorrà scommettere sul piano di re-industrializzazione. Per cui il processo è partito con donazioni dei singoli, ma ovviamente non si escludono assolutamente interventi di partner industriali interessati al progetto.

L’obiettivo è quello di realizzare una produzione sostenibile, con pannelli fotovoltaici, batterie e cargo bike a ridotto impatto ecologico, secondo il piano sostenuto dalla Rsu. Attualmente la fabbrica toscana di automotive vive una situazione di stallo preoccupante. Circa un mese fa, con una nota della società guidata dall’imprenditore Francesco Borgomeo, l’azienda è stata messa in liquidazione ed è stato nominato un commissario liquidatore. La richiesta di revoca della procedura avanzata dal ministero e condivisa dai sindacati all’ultimo tavolo sull’ex Gkn è stata respinta. L’amministrazione straordinaria, del resto, consentirebbe almeno l’utilizzo di un ammortizzatore sociale diverso dalla Cigs per cessazione. I lavoratori, ormai senza stipendio da quasi sei mesi, si aspettano risposte sempre più urgenti. In ballo ci sono circa 300 posti di lavoro. Quella appena iniziata si annuncia una settimana calda per l’ex Gkn. Ieri si è svolta una riunione organizzativa del Colletivo di Fabbrica. Oggi alle ore 13.15, a Montecitorio, le Commissioni riunite Attività produttive e Lavoro ascolteranno l'audizione del Collettivo di fabbrica, nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni riguardanti l'individuazione di soluzioni di salvaguardia dei livelli occupazionali e di reindustrializzazione aziendale.

L’appuntamento clou sarà la mobilitazione di sabato 25 marzo a Firenze, a cui ha aderito anche il Forum Disuguaglianze e Diversità, e organizzata per tenere alta l’attenzione sulla fabbrica. Sarà l’occasione anche di presentare nel dettaglio il piano elaborato dal collettivo di fabbrica, ricercatori e ricercatrici solidali di tutta Italia e attivisti e organizzazioni (Co.Mu.net-Officine Corsare, Autogestione in Movimento - Fuori Mercato, Rete italiana Imprese Recuperate, MAG) «che hanno dato un contributo continuativo a questa lotta operaia». Il tetto dei 75mila euro della “fase uno” è stato fissato allo scopo di far fronte alle prime spese: sostegno della capitalizzazione delle quote sociali utili a costituire la cooperativa (40.000 euro); registrazione della coop (5mila euro); anticipo dei costi di avvio della campagna di equity crowdfunding da parte di apposita piattaforma (3mila euro); spese per la progettazione e per la partecipazione a bandi regionali, nazionali ed europei (13.800 euro); copertura rate del mutuo bancario acceso per l’acquisto della nuova struttura industriale prima dell’avvio della produzione (13.200 euro). Se verranno superati i 75mila euro di raccolta, le risorse eccedenti verrano destinate alla “fase due”, per procedere con la realizzazione del piano di reidustrializzazione. Non viene esclusa l’eventualità che la campagna di crowdfunding non vada a buon fine. «Qualora dovessero verificarsi condizioni tali da impedire di realizzare il piano industriale o una sua parte tutte le risorse raccolte saranno destinate alle attività di mutuo soccorso della “Soms Insorgiamo” (la società operaia di mutuo soccorso fondata da alcuni lavoratori dell’ex Gkn ndr) , di concerto con le realtà promotrici», informano dal collettivo di fabbrica. Anche se ovviamente la speranza di tutti è che la spinta dal basso abbia un esito positivo.

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