mercoledì 20 gennaio 2021
Dal gigante di Cupertino a Baidu e Sony: le grandi potenze della tecnologia sono vicine a mettersi al volante. Ma ci vorrà tempo e non sarà facile, ecco perchè
Una delle tante ipotesi create al computer per la ipotetica iCar di Apple

Una delle tante ipotesi create al computer per la ipotetica iCar di Apple

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L'annuncio suonava così: Apple produrrà davvero la sua prima automobile, sarà dotata di intelligenza artificiale, guida autonoma e una nuova tecnologia per le batterie per permettere velocità di ricarica e autonomia maggiorate. E il tutto entro il 2024. Di una vettura targata con il marchio della mela si parla almeno da cinque anni, con immagini di prototipi diverse e fantasiose, ma la notizia rimbalzata nei primi giorni di gennaio sembrava possedere un’autorevolezza più marcata rispetto a quelle più volte rilanciate in passato, per la semplice ragione che è stato identificato il partner dell’operazione, cioè la Hyundai, senza il quale nemmeno la più grande azienda tecnologica del mondo sarebbe in grado di ottenere una vettura credibile e commercializzabile. La stessa Hyundai Motor ha confermato poi di essere in trattativa con Apple, sfumando però i dettagli, e accreditando indirettamente la tesi secondo cui il Progetto Titan - nome con cui l’azienda di Cupertino ha sempre definito il suo sogno a quattro ruote - diventasse finalmente realtà.

Da quel momento in poi poi però molti analisti economici e addetti ai lavori del settore automotive hanno iniziato a sollevare dubbi. Sui tempi prima di tutto, visto che la complessità del progetto, la volatilità attuale del mercato dell’auto e la spendibilità globale dei veicoli elettrici e autonomi inducono a pensare che l’eventuale i-Car di Apple possa arrivare in commercio non prima della fine del decennio.

La principale obiezione sta a monte del progetto: l’obiettivo è quello di realizzare un’automobile moderna, esteticamente bella, di altissima gamma e capace di rispecchiare gli stilemi del brand californiano, cioè con una tecnologia avanzatissima per il mondo delle batterie e ad un prezzo abbastanza elevato sul mercato ma al tempo stesso di grande diffusione, come accade con gli Iphone e tutti i prodotti targati Apple. Tutte cose ad oggi impossibili se si parla di automobili.
Ecco perchè secondo altre fonti, il raggio di azione di un possibile accordo sarebbe più ampio, dove entrambi i partner hanno molto da guadagnare. Il Gruppo Hyundai potrebbe aiutare Apple nel realizzare un’auto elettrica, parzialmente o completamente autonoma, con maggiore facilità rispetto ad altri partners. Ma l’azienda di Cupertino sarebbe determinante per affiancare Hyundai nella realizzazione in Usa e Corea di fabbriche per batterie di nuova generazione.

È un fatto comunque che le grandi multinazionali dell’high-tech si interessino sempre più al mondo delle quattro ruote, che rappresenta per loro un mercato nuovo e potenzialmente allettante soprattutto per gli sviluppi in tema di digitalizzazione e connettività che comporta. È di questi giorni la conferma del fatto che la casa automobilistica Geely produrrà auto elettriche con il gigante tecnologico Baidu. Il "Google cinese" si aggiunge così alle numerose società del settore che hanno scelto di lanciarsi nella produzione di veicoli 100% a batteria affiancandosi a uno dei più grandi produttori automobilistici globali, Geely appunto, che è anche la maggiore azionista di Volvo.

Dalla Cina al Giappone intanto prosegue lo sviluppo della Vision-S, la vettura con cui la Sony è intenzionata a debuttare nel settore auto. L’azienda nipponica ha mostrato la settimana scorsa al Ces di Las Vegas alcuni video girati in Austria che mostrano la berlina elettrica durante i test su una pista privata e su strade pubbliche. In un altro filmato vengono spiegate le fasi di progettazione assieme ai vari partner per consentire la trasformazione del prototipo, svelato per la prima volta l’anno scorso, in modello di serie. Dalla Playstation alla strada, il passo sembra vicino. Quanto vicino però, anche qui è ancora tutto da capire.

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