martedì 20 maggio 2014
In 12 Stati membri, tra cui l'Italia, il tasso di occupazione dei lavoratori anziani è cresciuto dal 2002 fino al 2008.
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In 12 Stati membri, tra cui l'Italia, il tasso di occupazione degli over 55 è cresciuto dal 2002 fino al 2008, quando ha iniziato a scendere, sotto l'impatto della crisi. Tra i lavoratori tra i 55 e i 64 anni, sottolinea però Eurostat, il numero degli occupati ha continuato a salire.A livello dell'Ue a 28 il tasso di occupazione della popolazione tra i 20 e i 64 anni è cresciuto dal 66,7% del 2002 al 70,3% del 2008, per poi cadere, sotto i colpi della crisi finanziaria, fino al 68,3% del 2013. In Italia, il tasso di occupazione è passato dal 59,2% del 2002 al 63% del 2008, per poi scendere al 59,8% nel 2013.Oltre all'Italia, condividono questa evoluzione11 Stati membri (Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia e Spagna), mentre in nove Paesi (Estonia, Francia, Lettonia, Lituania, Regno Unito, Repubblica ceca, Romania, Svezia e Ungheria) alla caduta post 2008 ha fatto seguito un parziale recupero e in quattro stati Ue (Austria, Belgio, Lussemburgo e Polonia) il tasso di occupazione è salito fino al 2008 e da allora è rimasto pressoché stabile. Fuori dai tre gruppi, il Portogallo, che ha sperimentato un caduta quasi ininterrotta dell'occupazione tra il 2002 e il 2013, ma anche la Germania e Malta, per cui si registra una crescita quasi continua lungo l'intero periodo.Se si guarda, però, ai lavoratori di età compresa tra i 55 e i 64 anni, tra il 2002 e il 2013 il numero degli occupati nell'Ue a 28 è passato dal 38,1% al 50,1%. Un trend riscontrato anche in Italia, dove il tasso di occupazione nella fascia 55-64 anni è passato dal 28,6% del 2002 al 42,7% del 2013.
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