martedì 23 giugno 2015
L’Eurogruppo prende tempo. Nuovi tagli e tasse aumentate nel piano. Renzi incontra Tsipras: «Fondamentale che continui in questa direzione».
REPORTAGE Mezza Grecia a rischio povertà aspetta il verdetto di Giorgio Ferrari
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Il dramma greco ieri ha segnato una nuova importante tappa che forse allontana lo spettro del Grexit, ma non siamo ancora alla parola fine, sebbene la scadenza del 30 giugno ormai incomba. In un giornata segnata da un’autentica girandola di incontri e riunioni – prima l’Eurogruppo, poi in serata la cena dei leader all’Eurosummit – ieri i greci hanno finalmente presentato un documento più convincente. «È il momento per una soluzione sostanziale e praticabile» – ha dichiarato il premier greco Alexis Tsipras in mattina a Bruxelles, dove ha incontrato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, il presidente della Bce Mario Draghi e il direttore generale del Fmi Christine Lagarde prima di partecipare alla cena dei leader. Intanto la Bce ha aumentato di 2 miliardi di euro la liquidità di emergenza per le banche greche.Il problema è che i greci hanno mandato la loro proposta domenica sera, ma era una bozza sbagliata e alla fine quella giusta è arrivata solo ieri mattina. «Visto il poco tempo che le istituzioni hanno avuto per analizzare le nuove proposte non abbiamo potuto dare una visione finale – ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem –, solo ora parte il lavoro tecnico per fare i calcoli e raggiungere un accordo in settimana», pur parlando di «significativo passo positivo». «Le ultime proposte greche – ha affermato anche il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk – sono le prime vere in molte settimane, sebbene debbano essere valutate da parte delle istituzioni». Questa situazione ha fatto sì che il cancelliere Angela Merkel arrivando al vertice avvertisse che «si tratta solo di un summit consultivo, non c’è il lavoro di base per un accordo». Non una chiusura, ma il segnale che c’è un ultimo tratto di strada da fare. Il negoziato, quello vero, è finalmente partito, è già in programma un altro Eurogruppo, domani o giovedì. Un altro Eurosummit potrebbe non esser necessario in caso di accordo a livello di ministri, dicevano ieri fonti Ue. «Presumo che questa settimana troveremo un accordo con la Grecia. Non sarà facile», ha detto il presidente della Commissione Juncker. «Io credo che tutti insieme dobbiamo lavorare perché un accordo ci sia – ha detto il premier Matteo Renzi che ha incontrato brevemente Tsipras subito prima della cena –. Atene deve andare avanti in questa direzione. Ma anche la Ue deve fare fronte ai suoi obblighi morali nei confronti di un grande Paese come la Grecia. Non solo discussioni di natura economica, ma anche una discussione su che tipo di comunità vogliamo per il nostro futuro». I progressi comunque sono evidenti. Atene ora propone per il 2016 risparmi sul fronte pensioni dell’1,05% del Pil (i creditori hanno chiesto l’1%), mentre finora si fermava allo 0,04%. Sull’Iva siamo allo 0,7% contro l’1% chiesto dai creditori. In totale, per il 2016 Atene propone ora un aggiustamento di bilancio pari al 2,87% del Pil, addirittura più del 2% chiesto dai creditori. Il problema però è come saranno raggiunti questi obiettivi. Atene non ha voluto fare alcun ulteriore taglio alle pensioni, neppure le più elevate (per i prepensionamenti si parla solo di "limitarli"), né aumentare l’Iva sull’energia come chiesto dai creditori. Piuttosto, sul fronte delle pensioni, l’1,05% di aggiustamento viene ottenuto aumentando i contributi a spese soprattutto delle imprese. Figura inoltre l’aumento dal 26 al 29% della tassa sulle imprese, e ancora tasse sul lusso. «Si dovrà capire se questo non sarà dannosa per la crescita», diceva ieri una fonte Ue. In caso di accordo per l’estensione dell’attuale programma, sarà necessario un passaggio parlamentare in alcuni Paesi: il Bundestag potrebbe votare lunedì o martedì. La speranza cresce, ma la suspense resta.
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