mercoledì 15 gennaio 2020
Ricambio generazionale grazie all’intesa raggiunta lunedì notte. Saranno inoltre stabilizzati 42 precari
La sede dell'Ubi Banca a Brescia

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Ricambio generazionale in Ubi grazie all’accordo raggiunto lunedì notte con i sindacati: 150 assunzioni a fronte delle 300 uscite, tutte su base volontaria, con accesso al Fondo di Solidarietà o alla pensione. Le uscite avverranno a partire dal prossimo 1 marzo. Delle 150 assunzioni, 100 avverranno entro il 30 giugno 2020 e 50 entro il 31 dicembre 2021. Saranno inoltre stabilizzati 42 precari.

L’intesa sindacale riguarda l’uscita, su base volontaria, di circa 300 risorse, incluso l’accoglimento di 50 domande di ingresso al Fondo di Solidarietà già presentate in occasione del precedente piano di esodi attivato con l’accordo sindacale del 26.10.2017, che aveva registrato richieste di adesione volontaria all’esodo superiori a quelle ammesse e finalizzate nelle precedenti fasi di attuazione del piano medesimo.


L’uscita delle risorse è prevista progressivamente già a partire dal mese di febbraio 2020; i relativi oneri, pari a circa 70 milioni di euro lordi (circa 50 netti), saranno contabilizzati nei risultati relativi al quarto trimestre del 2019. Le sinergie di costo sono stimate in oltre 20 milioni nel 2020, e in oltre 25 milioni annui a regime a partire dal 2021.

Prosegue, inoltre, in coerenza con le previsioni di Piano Industriale, il ricambio generazionale correlato all’iniziativa di esodo, che consentirà, a sostegno anche dell’occupazione giovanile, l’ingresso di nuove risorse oltre al consolidamento dei rapporti a tempo determinato già operanti nel Gruppo.

L’accordo rappresenta un’ulteriore fase del processo di razionalizzazione degli organici del Gruppo che prosegue in linea con le previsioni del Piano Industriale attualmente in essere e che permetterà il raggiungimento dell’obiettivo di organico previsto da tale Piano per l’anno 2020 (circa 19.500 risorse).

«È positivo che ancora una volta sia stato affermato il principio che alle uscite per pensionamento o per accesso al fondo di solidarietà debba sempre corrispondere la creazione di nuova occupazione» ha commentato Giuseppe Cassella, segretario responsabile della First Cisl del gruppo Ubi.

Al termine dell’incontro, la Claudia Dabbene, responsabile Uilca Gruppo Ubi Banca, ha espresso la propria soddisfazione rispetto all’accordo raggiunto il quale, garantendo il carattere della volontarietà, permette alle lavoratrici e ai lavoratori di poter anticipare la propria uscita attraverso l’accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà del settore. Soddisfazione anche per gli incentivi all’esodo anticipato destinati al personale che ha già maturato il diritto alla ordinaria prestazione pensionistica Ago (“anticipata” o “vecchiaia”), così come per coloro che conseguiranno il requisito pensionistico in virtù dell’applicazione della cosiddetta “quota 100”: «Nonostante la delicatissima congiuntura economica, che da tempo vivono il Paese e il settore, la tradizione positiva di relazioni sindacali ha permesso nuovamente di trovare soluzioni condivise di sostegno ai giovani contro la precarietà e, al contempo, esodi non traumatici. L’accordo garantisce infatti un soddisfacente ricambio generazionale mediante nuove assunzioni e stabilizzazioni di lavoratori assunti con contratti a tempo determinato».


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