mercoledì 29 novembre 2023
Tante le categorie che non hanno una rappresentanza di categoria e necessitano di tutele e sostegno
Tutele per i professionisti non rappresentati da un ordine
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Il lavoro autonomo professionale è un settore in continua evoluzione, vista l'aumento della domanda di nuove professioni. Lo sostiene Confcommercio Professioni osservando, però, che non è accompagnata da “un adeguato sistema di tutele e incentivi per i professionisti, oltre ad interventi che ne favoriscano la competitività e la crescita”.

La ricerca dell’associazione individua molteplici figure, dagli amministratori di condominio ai designer, dai wedding planner agli influencer. Ma anche insegnanti di yoga e professionisti benessere e dell’esercizio fisico. E ancora consulenti finanziari; consulenti e formatori di management; erboristi; professionisti della prevenzione e sicurezza sul lavoro, psicologi e psicoterapeuti; per non parlare di odontotecnici, guide turistiche e informatori cosmetici. Secondo Confcommercio Professioni nella Legge di Bilancio 2024, si valuta “positivamente le modifiche disposte all’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (iscro) per i professionisti e sarebbe opportuno introdurre l’accredito di contribuzione figurativa e coinvolgere le Forme aggregative delle associazioni professionali di rappresentanza delle professioni non organizzate in ordini o collegi per la definizione dei percorsi di aggiornamento professionale”.

Per l’associazione, come avvenuto per il Voucher connettività, “è necessario includere i professionisti in tutte le agevolazioni in tema di digitalizzazione, ricerca, sviluppo e innovazione, dando anche maggior risalto al ruolo che possono svolgere nell’erogazione della formazione alle imprese in tali campi. Positiva l’introduzione, nella Riforma del sistema di incentivi alle imprese, del principio che la qualificazione di professionista non osta alla possibilità di usufruire di specifiche misure incentivanti”. Tra le altre norme, per Confcommercio Professioni va visto positivamente che il nuovo Codice dei contratti pubblici abbia stabilito la “non gratuità” delle prestazioni d’opera intellettuale rese dai professionisti, anche se prevedere la non applicazione “in casi eccezionali” potrebbe ampliare in maniera eccessiva i poteri discrezionali della Pa.

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