giovedì 6 settembre 2012
​Secondo il monitoraggio mensile la clientela italiana è scesa del 3%. Buon risultato dei turisti stranieri, pari a +2,1%.
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​Per la prima volta nella storia del turismo italiano, nel mese di agosto i clienti degli alberghi italiani sono calati dell'1,1%. Secondo il monitoraggio mensile della Federalberghi, nel mese clou delle ferie estive le presenze complessive negli hotel sono diminuite dell'1,1%. A far segnare il segno meno è il calo della clientela italiana, scesa del 3%, che non è stata compensata dal buon risultato dei turisti stranieri, pari a +2,1%.Un'Italia a due velocità nel turismo, ma non divisa tra nord e sud: tra le regioni che crescono, infatti, ci sono la Campania (+2,4%), seguita dalla Sicilia (+0,6%) e dal Veneto (+0,2%). Tengono Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, mentre il calo maggiore si registra in Friuli Venezia Giulia (-11,8%), Toscana (-10,6%), Sardegna (-7,1%) e Puglia (-6%). In calo anche Piemonte (-4,8%), Liguria (-2,9%), Lazio (-2,8%), Lombardia (-0,8%). L'ANDAMENTO DEL SETTORE NEI PRIMI OTTO MESI DEL 2012Nei primi otto mesi del 2012 il settore alberghiero ha perso il 2,6% di occupati, rispetto allo stessoperiodo del 2011. Si tratta di un "calo generalizzato", spiega Federalberghi, con un dettaglio del -2,8% del personale a tempo indeterminato e del -2,5% di quello a tempo determinato. I primi otto mesi 2012 (rispetto allo stesso periodo del 2011) portano a segnare una perdita del 2,6%di presenze nel settore del turismo alberghiero, con gli italiani ad un -5,6% e gli stranieri ad un +1,2% ed un calo di fatturato stimabile attorno al 10% a "causa dei prezzi fermi ormai da tre anni e di accorte politiche tariffarie difficili da sostenere a lungo". Lo rende noto il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commentando i dati relativi al monitoraggio mensile. "Questi risultati - evidenzia Bocca - mostrano un ridimensionamento parziale  delle perdite previste grazie agli incrementi, anche significativi in alcune aree del Paese, della clientela straniera dalla quale partire per rimettere in moto uno dei pochi settori economici dell'Italia in grado di garantire comunque occupazione, che non delocalizza e porta sempre valore aggiunto all'intera filiera economica dei territori". "Sollecitiamo dunque Governo e Parlamento - conclude il presidente di Federalberghi - affinché mettano subito mano a un articolato progetto di riorganizzazione politica, legislativa e finanziaria del settore per consentire alle migliaia di imprese che quotidianamente lavorano nel turismo e per il turismo di rialzare la testa e ridare forza e vitalità al Pil per il quale contribuiamo per quasi il 10%".
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