martedì 19 aprile 2011
La definizione di un nuovo trattato europeo è "un'ipotesi da prendere in considerazione". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in occasione del suo intervento davanti alla Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo. E ha aggiunto: sulle emergenze geopolitiche l'azione Ue è insufficiente.
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La definizione di un nuovo trattato europeo è "un'ipotesi da prendere in considerazione". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in occasione del suo intervento davanti alla Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo. Rispondendo alle domande degli europarlamentari, Tremonti haosservato che i trattati "sono stati scritti prima della globalizzazione, sono stai adattati, ma sono il prodotto di un mondo passato". La crisi, secondo il ministro, "può essere una ragione per pensare a una nuova e spero ancora più intensa convenzione cogliendo il momento".La crisi geopolitica esplosa sulla sponda sud del Mediterraneo ha registrato "una applicazione drammaticamente insufficiente dei trattati europei". È quanto ha indicato il ministro dell'economia Giulio Tremonti intervenendo alla commissione affari costituzionali dell'Europarlamento.Tremonti ha compiuto una sorta di "stress test" sui trattati europei alla luce delle crisi recenti di varia natura che hanno investito l'Europa. Il risultato è nel complesso positivo, in particolare sulla crisi economica con una "adeguata" applicazione e einterpretazione dei trattati europei.Nella crisi geopolitica invece l'Europa ha mostrato "una visione politica totalmente insufficiente" ha detto Tremonti. "Eppure i trattati offrono un'ampia base di inetrventi". Il responsabile dell'economia ha sottolineato che "i trattati europei incorporano un sogno" ma devono essere applicati e interpretati tenendo conto delle condizioni che cambiano. "Nei matrimoni e nei trattati - ha detto - ci si impegna nella buona e nella cattiva sorte".L'incidente alla centrale nucleare giapponese impone una "riflessione". "È il momento di finanziare la ricerca e le energie alternative con gli eurobond". È un altro passaggio dell'intervento di Tremonti, che ha sottolineato che la "crisi atomica" non trova nell'architettura istituzionale europea e nei trattati una risposta adeguata. "Sappiamo quale sarà l'onere delle pensioni nel 2050 - ha detto Tremonti - ma non sappiamo quali saranno i costi del decommissioning". "Il nucleare - ha aggiunto - genera benefici locali ma i malefici sono generali".
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