venerdì 23 dicembre 2011
​Le Fs garantiranno la ricollocazione degli 800 dipendenti degli appalti. Continuano le proteste.
Filippo Ghibaudi, segretario Fit Cisl di Como, sulle proteste dei licenziati (da Radio inBlu)
COMMENTA E CONDIVIDI
​Le Ferrovie promettono di ricollocare, in due anni, tutti i dipendenti di Servirail Italia e Wagon Lits in esubero a causa della “rimodulazione” dei treni-notte, ma i lavoratori non si fidano e confermano tutte le iniziative di lotta. La più eclatante si sta svolgendo, da ormai tredici giorni, alla Stazione Centrale di Milano, dove in tre si sono arrampicati sulla torre faro a 50 metri d’altezza e sette gradi sotto zero.Il problema della perdita del posto di lavoro riguarda circa 1.700 persone, 900 dipendenti di Trenitalia e oltre 800 tra il personale delle ditte in appalto e subappalto. «Per tutti gli esuberi interni – si legge in una nota delle Ferrovie – il Gruppo Fsi ha già individuato le azioni di ricollocazione idonee a dare completa soluzione alla problematica».Per gli altri, la situazione, sempre stando alla ricostruzione delle Ferrovie, è la seguente: 100 risultano in possesso dei requisiti pensionistici; dei circa 580 impegnati nei servizi nazionali, 320 trovano lavoro nel nuovo appalto rivisto con l’entrata in vigore, il 12 dicembre, dell’orario invernale. Questi 320 potrebbero anche diventare 400 mediante l’applicazione di contratti part time. Cifre e impegni che, però, i lavoratori vogliono siano discussi in un tavolo di confronto istituzionale e, soprattutto, vengano inseriti in un accordo sindacale. Al momento hanno ricevuto la disponibilità del prefetto di Milano, Valerio Lombardi, a riunire le istituzioni regionali e le aziende interessate. «Quella di Trenitalia è un’apertura positiva ma non basta», conferma Filippo Ghibaudi, delegato della Fit Cisl per il comparto notte. Il sindacalista ricorda che dei treni notte attestati a Milano Centrale, «ne è rimasto appena uno, in grado di garantire lavoro a trenta lavoratori sui 157 esuberi in Lombardia». Per gli altri è ancora notte fonda e, tra questi, ricorda Ghibaudi, «ci sono padri affidatari che rischiano di vedersi portare via i bambini e genitori monoreddito con figli a carico». Anche per loro i tre sulla torre faro passeranno un’altra notte a sette sotto zero.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: