venerdì 22 settembre 2017
In arrivo 23 mezzi prodotti dalla cinese Byd
I bus della BYD a Torino

I bus della BYD a Torino

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Per poco tempo è stata capitale d’Italia. Ma oggi, in un certo senso, lo è nuovamente. Almeno dal punto di vista del trasporto pubblico 'green'. Perché sotto la Mole, alla GTT, l’azienda dei trasporti, si sono dotati della prima flotta di bus totalmente elettrici. I nuovi veicoli entreranno in funzione nelle prossime settimane – insieme ad altri tre a Novara, alla Sun. Quel Piemonte che ha chiuso troppe linee ferroviarie prova in un’ottica ambientale a rimediare a quell’errore. Guardando l’aspetto positivo della gestione della mobilità, ecco i 23 nuovi bus da 12 metri a piano totalmente ribassato da 77 passeggeri di cui 21 seduti. Soprattutto capaci di percorrere 310 chilometri senza bisogno di ricarica – che avviene la notte in due depositi, Gerbido (dove l’energia è ottenuta da un impianto fotovoltaico) e Tortona –, le batterie durano dieci anni se ricaricate una volta al giorno e poi vengono utilizzate ulteriormente nei 'portali' della telefonia mobile. Sono prodotti dalla cinese Byd, azienda leader a livello mondiale – con 220mila dipendenti – nella realizzazione di batterie e veicoli elettrici.

Produttore presente sulle strade di Londra (dove questi bus totalmente elettrici hanno già superato il milione di chilometri), ad Amsterdam, ma pure in Svezia e Israele. Arrivano in Piemonte grazie ad un finanziamento complessivo di 15 milioni di euro, dei quali 13,5 gestiti dalla Regione e 1,5 dal Comune di Torino. Il loro costo è di 8,5 milioni e ogni mezzo 'vale' oltre 400mila euro. Ma son soldi ben spesi viste le emissioni 'zero'. «È il segnale di svolta nella mobilità pubblica sostenibile e la dimostrazione che GTT è tutt’altro che un’azienda in crisi» osserva il governatore piemontese, Sergio Chiamparino. «Da oggi il cielo è un po’ più verde su Torino»: Isbrand Ho, direttore generale di Byd Europe, ricorda che l’azienda è impegnata da ventidue anni ad affrontare le tematiche dell’inquinamento atmosferico. «Siamo un’azienda globale – sottolinea – abbiamo impiantato due fabbriche di bus elettrici, una in Ungheria e una, di prossima apertura, in Francia, più una partnership nel Regno Unito con la Denis. E – conclude – molti componenti chiave sono di produzione europea».

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