martedì 31 ottobre 2023
Borgomeo (Assaeroporti): «Facciamo il 3,8% del Pil italiano». Il governo promette interventi per la crescita del settore
Traffico sopra i livelli pre-Covid. Gli aeroporti sentono la ripresa
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Venti milioni solo a settembre e, dall’inizio dell’anno, 152 milioni: sono questi i numeri dei passeggeri transitati negli scali italiani, con percentuali che superano i livelli pre pandemia (+ 4,9% a settembre e + 1,6% rispetto al 2019). E anche se il gioco di parole può sembrare fin troppo scontato, il settore aeroportuale italiano ha ripreso decisamente a volare alto, con qualche nube all’orizzonte (effetto domino sui prezzi del petrolio, aumento dell’addizionale sui diritti d’imbarco, il conflitto in Medio Oriente dopo quello in Ucraina) ma con tante prospettive e un occhio attento alla transizione ecologica.


Cifre e analisi che sono state fornite ieri a Roma, presso la sede del Cnel, durante il convegno “Aeroporti: infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese”, promosso da Assaeroporti per la presentazione di un apposito studio commissionato a Nomisma. La discreta situazione sui cieli italiani è peraltro specchio di quella che sta vivendo l’Europa, viste le cifre presentate nel corso delle ultime trimestrali. E se Ita Airways sta ancora muovendo i primi passi (ma con un andamento già positivo rispetto agli obiettivi stabiliti, come ha detto Andrea Benassi direttore generale della compagnia), Air France-KLM fa segnare un reddito operativo in aumento del 33% rispetto all’anno scorso e Lufthansa del 24%. In buona salute anche altre compagnie, come la portoghese Tap, anche se il governo di Lisbona ha deciso di metterne in vendita il 51% e questo potrebbe avere ripercussioni di più vasta gamma.

Tornando alla crescita italiana, lo studio di Nomisma ha messo nero su bianco la spinta che gli aeroporti danno a Pil e occupazione, come ha sottolineato Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti: «Il valore aggiunto generato dal comparto aereo è pari al 3,8% del Pil italiano. I dati evidenziano il forte valore aggiunto determinato dal comparto, pari a 65,1 miliardi di euro, sommando l’impatto diretto, indiretto, indotto e catalitico. Ed emerge anche come il sistema aeroportuale generi circa 1,3 milioni di posti di lavoro. Inoltre, per ogni milione in più di unità trasportate (passeggeri e merci) si stimano 552 nuovi lavoratori in ambito aeroportuale e 6.105 nuovi occupati a livello nazionale».

L’incontro ha toccato anche altri aspetti, dal ruolo degli aeroporti per lo sviluppo dei territori al punto di vista delle organizzazioni sindacali e visto gli interventi del professor Tiziano Treu della Cattolica di Milano, e di Pierluigi De Palma, presidente Enac. La voce del governo è stata portata da Galeazzo Bignami, che ha ribadito la posizione sulla sostenibilità ecologica che «deve andare di pari passo con quella economica e non può negare il diritto alla mobilità».

Il sottosegretario Claudio Durigon ha rimarcato l’impegno del governo per dare sempre più aiuti per la crescita del settore aeroportuale, compresa la compagnia di bandiera, anche se nel contesto di una difficile situazione socio-economica.

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