martedì 4 luglio 2017
Un accordo tra Comune, Gtt ed Eni permette la sperimentazione di un carburante pulito. E presto un diesel ricavato dal recupero degli olii esausti
Torino, il bus viaggia con gasolio verde
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Che sia la terza via tra l’opzione – già praticata con successo da diverse aziende ma non ancora convincente del tutto –, il metano o tra il full electric – dal percorso in salita per l’alto costo del mezzo e la limitata autonomia?

Fase sperimentale

Forse ci troviamo davanti ad una nuova fase sperimentale con quella avviata a Torino. Gli autobus della "Mole", infatti, provano a diventare un po’ verdi grazie all’intesa tra Eni e dall’amministrazione comunale insieme a Gtt (Gruppo torinese trasporti) e Amiat, società del gruppo Iren. Sino al 31 ottobre, i 650 bus cittadini di Gtt sperimenteranno l’Eni diesel+, un nuovo gasolio che contiene il 15% di componente rinnovabile e che sarà fornito all’azienda del trasporto pubblico torinese allo stesso costo del gasolio sinora utilizzato. Eni si è aggiudicata la gara per la fornitura dei combustibili agli autobus di Torino e l’azienda testerà il carburante segnalando al produttore eventuali malfunzionamenti dei mezzi. Un autobus verrà impiegato nei laboratori Eni a San Donato Milanese per svolgere, in collaborazione e con la supervisione dell’Istituto Mori del Cnr di Napoli, altri sperimenti a dimostrazione dell’esito positivo dell’uso di Eni diesel+ in termini di riduzione di emissioni e di efficienza di combustioni.

E poi... l'olio fritto

Altro aspetto green del capoluogo torinese é l’accordo con Amiat per il recupero degli oli usati – in cucina – dai cittadini. Amiat (Azienda multiservizi igiene ambientale Torino) contribuirà infatti, d’intesa con l’amministrazione comunale, alla promozione del recupero degli oli vegetali che, dopo un trattamento di purificazione in aziende specializzate, potranno essere trasformati in biocarburante nella raffineria Eni di Venezia e poi riutilizzati sui mezzi pubblici cittadini, contribuendo così alla riduzione degli inquinanti e consentendo allo stesso tempo di mettere in atto un esempio concreto di valorizzazione di scarti di consumi. Eni ha realizzato a Venezia, con un brevetto tutto italiano, il primo esempio al mondo di conversione di una raffineria convenzionale in bioraffineria, in grado di trasformare materie di origine biologica – inclusi gli oli vegetali usati e rigenerati – in biocarburanti di alta qualità. A breve quindi gli oli usati dai torinesi potrebbero essere utilizzati come carburanti per i mezzi di trasporto pubblico, costituendo un concreto e virtuoso esempio di economia circolare. Eni prevede di coprire il fabbisogno italiano di biocarburanti entro il 2020, grazie anche alla start up della raffineria siciliana di Gela e di produrre energia e carburanti anche da materie prime avanzate, quali rifiuti e grassi animali.

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