mercoledì 13 novembre 2013
​«Supportare le aziende che utilizzano lo stage per inserire nuove risorse, utilizzando i fondi europei", lo ha dichiarato Marina Verderajme (nella foto), presidente di Actl – Sportello Stage.
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​Il 38,3% dei giovani inseriti in stage, viene assunto al termine del tirocinio in azienda. Nella fattispecie il 39,4% con un contratto a tempo determinato, il 32,7% con un contratto di apprendistato, il 10,6% con un contratto a tempo indeterminato, la restante percentuale con rapporti di collaborazione. È quanto emerge dalle indagini realizzate da Actl – Sportello Stage sugli stage promossi nel primo semestre 2013.Ecco perché occorre favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro destinando il fondo di garanzia europea per i giovani (European Youth Guarantee) per attivare 100mila tirocini extracurriculari rivolti a giovani disoccupati.È la proposta di Actl presentata nell’ambito del convegno Stage e apprendistato. Nuove regole e strumenti per la flessibilità in ingresso che si è svolto oggi a Palazzo Montecitorio.Il convegno, organizzato da ACTL con la Camera dei Deputati e rivolto alle aziende del territorio, si proponeva come un’opportunità di aggiornamento e di confronto con gli esperti e con le istituzioni sui temi dello stage e dell’apprendistato alla luce della nuova normativa.LE LINEE GUIDA DELLA PROPOSTA DI LEGGE
La proposta prevede l’impiego dei fondi mediante un sistema a voucher individuale che consenta ai giovani disoccupati/inoccupati l’accesso diretto e continuo al mercato del lavoro attraverso la rete di enti pubblici e privati accreditati dalle regioni ai servizi per il lavoro o agenzie per il lavoro sul territorio nazionale. Ciascun giovane disoccupato/inoccupato ha diritto a fruire presso gli enti pubblici e privati accreditati, e agenzie per il lavoro di servizi a voucher in considerazione delle esigenze di inserimento o reinserimento lavorativo fino ad un valore finanziario massimo definito sulla base dei servizi erogati. Le imprese che assumono al termine del tirocinio i giovani disoccupati/inoccupati con un contratto di apprendistato o un contratto a tempo indeterminato ricevono un incentivo assunzionale. “Supportare le aziende che utilizzano lo stage per inserire nuove risorse significa incrementare l’occupazione giovanile. A conferma di ciò i nostri dati che indicano una trasformazione in occupazione degli stage (5-7 mila stage promossi sul territorio nazionale), tra il 35 e il 40% dei tirocini attivati", ha dichiarato Marina Verderajme, presidente di Actl – Sportello Stage, il principale ente promotore di stage sul territorio nazionale che attraverso il portale www.sportellostage.it gestisce per le aziende stage e apprendistato.
“I dati del primo semestre 2013 dicono anzi che, se s’incentiva la sinergia tra stage e apprendistato i numeri di posti di lavoro generati potrebbero crescere ancora di più: sempre dai nostri dati emerge che se nel 2011 il 21,9% dei tirocinanti che proseguiva la loro esperienza in azienda veniva inserito con un contratto di apprendistato, questo dato salito al 23,7 nel 2012 è arrivato al 32,7% nel primo semestre 2013 (a “svantaggio” del numero di collaborazioni post tirocinio).” “La nostra proposta - continua Marina Verderajme - è dunque di destinare i fondi europei della Garanzia Lavoro a quelle aziende che a fronte dell’attivazione di stage, trasformino una percentuale di questi tirocini in assunzioni con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato”.
“Oggi solo un terzo degli italiani nella fascia tra i 18 e i 30 anni è al lavoro - ha dichiarato Stefano Dambruoso, questore della Camera dei Deputati -. E un terzo non è né al lavoro né impegnato in attività di formazione. E’ opportuno dunque che, nel contesto di una  riforma più generale del mercato del lavoro, si facciano delle azioni mirate per il mondo del lavoro giovanile. Per questo sono un convinto sostenitore di questa proposta di legge che chiede di utilizzare le risorse provenienti dal fondo di garanzia europea per i giovani (European Youth Guarantee) per l’attivazione di 100mila tirocini di inserimento/reinserimento lavorativo rivolti a giovani disoccupati /inoccupati. In particolare, l’aspetto che ritengo più interessante è quello di fornire incentivi economici alle aziende che, al termine del tirocinio, assumeranno i giovani con contratti di apprendistato o a tempo indeterminato. In questo modo, attraverso un utilizzo intelligente delle risorse provenienti dall’Europa, vogliamo andare incontro alla grande richiesta che il mondo del lavoro, soprattutto giovanile, sta facendo alla politica e che, purtroppo, per molto tempo è stata inascoltata: ottenere quegli strumenti necessari per permettere ai nostri giovani di entrare con maggior efficacia nel mondo del lavoro. Questa proposta di legge cerca di rispondere proprio a questa pressante, e da me condivisa, domanda dei giovani”
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