martedì 18 giugno 2013
​L'obiettivo della giornata è di chiedere chiarezza e tempi celeri in merito al processo di vendita dello stabilimento, da un anno di proprietà della multinazionale finlandese Outokumpu, costretta però a cederlo per rispettare i vincoli imposti dall'Antitrust europea. In una nota congiunta i presuli dell'Umbria denunciano il prevalere di interessi finanziari.
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​È partito dal piazzale antistante l'Ast di Terni il corteo promosso dai sindacati in difesa dell'acciaieria ternana. Presenti qualche migliaio di lavoratori oltre ai rappresentanti delle principali istituzioni umbre. Con loro la presidente della Regione, Catiuscia Marini, e il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Il corteo è  stato aperto da un grande striscione di Cgil, Cisl e Uil con la scritta "Lavoro è democrazia". A portarlo sono i rappresentanti dei sindacati, tra cui la Camusso. Tra i manifestanti in marcia anche Massimo D'Alema. In occasione del corteo, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero provinciale generale di otto ore. L'obiettivo della giornata è di chiedere chiarezza e tempi celeri in merito al processo di vendita dello stabilimento, da un anno di proprietà della multinazionale finlandese Outokumpu, costretta però a cederlo per rispettare i vincoli imposti dall'Antitrust europea.Nelle scorse settimane la stessa multinazionale ha definito inadeguate le offerte di acquisto finora ricevute. NOTA CONGIUNTA DEI VESCOVI UMBRIIl "prevalere di interessi di carattere finanziario" nella vicenda dell'Ast di Terni viene denunciato dagli otto vescovi delle diocesi dell'Umbria che - in una nota congiunta - sollecitano le autorità locali e nazionali a "mettere in atto tutte le iniziative per salvare l'acciaieria ternana". Secondo la valutazione degli otto presuli umbri, nella vicenda Ast si tende "ancora una volta a colpire un'area altamente produttiva e con lavorazioni di qualità". Si deve invece garantire innanzi tutto l'occupazione, anche per "frenare il declino" dell'economia umbra.
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