venerdì 2 giugno 2023
Il progetto sperimentale "We ease it" di Open Fiber e università Campus Bio-Medico di Roma è una delle applicazioni del digitale alla sanità
Fibra e algoritmo: così i pazienti cronici vengono monitorati a distanza
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La fibra ottica si sta rivelando un alleato prezioso della salute grazie alle svariate applicazioni della telemedicina. La pandemia ha fatto emergere la necessità, in un Paese che sta invecchiando, di ripensare il sistema di assistenza sanitario in un’ottica digitale che consenta a medici e pazienti di tenersi in contatto ogni giorno anche a distanza. In questa direzione si muove un progetto sperimentale portato avanti dall’Università Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con Oper Fiber ed Elis per il controllo a distanza di pazienti cronici affetti da broncopneumopatia cronico ostruttiva. “We ease it” è il nome ufficiale (letteralmente “lo rendiamo più leggero”) di questo ambulatorio smart basato sulla tecnologia. Un pulsossimetro, apparecchio che si posiziona sul dito, misura tre volte al giorno i parametri del paziente (il livello di ossigenazione del sangue e la frequenza cardiaca) e un algoritmo li rielabora fornendo previsioni. Nel caso in cui i valori indicassero il rischio di un peggioramento il medico potrà decidere di fare un consulto in video oppure convocare il paziente in ospedale.

La fase sperimentale, durata sei mesi, ha dato ottimi risultati: i pazienti affetti da questa patologia cronica hanno trovato semplice la modalità di controllo (possono leggere loro stessi i dati sul tablet) e l’ottima funzionalità delle rete Open Fiber ha reso le televisite un momento di confronto reale, senza fastidiosi rallentamenti o interruzioni.La fibra apre nuovi orizzonti per facilitare le diagnosi sul territorio arrivando fino a casa del paziente, ovunque si trovi: in una grande città o in un paesino. Oper Fiber ha già raggiunto con la sua rete 1400 strutture ospedaliere. «La fibra ottica è fondamentale per abilitare servizi innovativi - sottolinea Patrizio Diodati, business development di Open Fiber -. Un monitoraggio h24 e in tempo reale del paziente non richiede più un ricovero ospedaliero ma grazie ad una connessione ultraveloce può essere effettuato a distanza utilizzando dispositivi indossabili che comunicano continuamente con lo specialista».

Paolo Soda, ordinario di Sistemi di elaborazione delle Informazione dalla facoltà di Ingegneria dell’università Campus Bio-Medico di Roma spiega che l’algoritmo, brevettato dall’ateneo in collaborazione con la start up BPCOmedia, funziona come un semaforo ed indica al medico se la situazione del paziente è positiva, in peggioramento o da monitorare. «La nostra università è molto attiva sul fronte della ricerca e dello sviluppo dell’Intelligenza artificiale - spiega Soda -. Questo progetto consente al medico ospedaliero di monitorare la salute dei suoi assistiti e prevenire gli episodi acuti che compromettono la funzionalità polmonare. Le riacutizzazioni sono infatti molto pericolose e grazie alla telemedicina si riesce ad intervenire prima che compaiano i sintomi, adeguando la terapia farmacologica in anticipo».

Il dipartimento di Ingegneria negli ultimi anni ha portato avanti anche altri progetti interessanti: uno per prevedere la prognosi dei pazienti affetti dal Covid realizzato in collaborazione con Bracco che ha coinvolto sette ospedali e più di mille pazienti. «Grazie ad “I for Covid” è stato possibile prevedere l’esito della malattia incrociando l’anamnesi del paziente con i risultati delle radiografie e delle analisi del sangue - spiega il professore -. In fase di brevetto un dispositivo che permette di monitorare l’utilizzo delle penne insuliniche, valutando alcuni elementi come l’angolazione dell’ago e la parte del corpo in cui viene inserita. In generale la telemedicina risulta particolarmente utile per le patologie croniche come quelle respiratorie, cardiache ma anche oncologiche. Monitoriamo ad esempio grazie ad un orologio la risposta alle terapie dei pazienti affetti da tumore al polmone incrociando i dati ospedalieri con i parametri acquisiti a casa. Si tratta di un apprendimento multimodale: un campo innovativo al quale è dedicato il progetto Fair inserito nel Pnrr».

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