sabato 10 febbraio 2024
Roberto Impero, ceo di SMA Road Safety: "Esistono barriere moderne molto efficaci che non vengono installate per ragioni di costi. I 30 all'ora? Sì, ma solo come esperimento"
La barriera laterale Andromeda di SMA Road Safety

La barriera laterale Andromeda di SMA Road Safety - .

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Uno stile di guida corretto e prudente è sempre la prima risorsa per ridurre o azzerare le conseguenze negative di un incidente. Anche la strada però influisce in modo importante sulla nostra sicurezza al volante: cuspidi stradali, pali segnaletici, caselli di pedaggio, piloni, alberi, fino alla parte terminale del guardrail rappresentano degli ostacoli frequentissimi su tutte le tratte. Tutti ostacoli che dovrebbero essere protetti per legge da apposite soluzioni salvavita, come attenuatori, terminali e barriere laterali. Ma non è sempre così. Ed è una mancanza grave, anche perchè oggi esistono nuove soluzioni tecnologiche di grandissima efficacia.

“La tecnologia applicata alla sicurezza stradale non riguarda unicamente la guida autonoma – spiega Roberto Impero, Ceo di SMA Road Safety, eccellenza italiana a livello mondiale che progetta e realizza dispositivi stradali salvavita -. Esistono tante soluzioni innovative, che però non vengono adottate principalmente perchè gli appalti pubblici sono strutturati al 90% per acquistare barriere al massimo ribasso di prezzo, quindi con standard minimi. In altri Paesi europei invece hanno procedure di omologazione delle barriere stradali che trascendono la certificazione. Il Belgio ad esempio ha un ente governativo che effettua controlli molto più severei sui produttori anche in fabbrica, offettua una soluzionese più accurata e severa. Quindi il prezzo resta una discriminate ma tra pochi produttori d'eccellenza. In Italia invece non c’è questo filtro di ingresso che privilegia la qualità".

Per supportare gli addetti ai lavori SMA Road Safety ha realizzato Geronimo, “un dispositivo hi tech - continua Roberto Impero - da abbinare agli attenuatori d’urto che, in caso d’incidente, registra il video dell’impatto. E' stato installato sulla Milano-Serravalle che uno dei concessionari più attenti alla tecnologia, e risulta molto utile per il gestore stradale e le forze dell’ordine, per risalire alle dinamiche esatte del sinistro. Avvisa inoltre le autorità e i soccorsi in tempo reale: la tempestività d’intervento è spesso cruciale, soprattutto quando l’impatto avviene con un veicolo isolato, su una strada poco battuta”.

E sempre in situazioni di pericolo accorre in aiuto Andromeda, una barriera laterale tecnologicamente evoluta “che è in grado di segnalare al gestore in tempo reale incidenti, code e presenza di ghiaccio, attraverso un portale dedicato. Allo stesso tempo, preallerta il conducente, segnalando il pericolo tramite led integrati. E' diversa dal tradizionale guard rail perchè fatta a telaio con moduli preasemblati che vanno solo ancorati sul manto stradale, doitata di tecnologia smart come l'illuminazione automatica in caso di nebbia o scorsa velocità.

L'Istat ha rilevato che il 40% delle auto circolanti in Italia oggi ha più di 15 anni, e il 60% più di 10. Proprio per questa ragione la sicurezza delle infrastrutture gioca un ruolo centrale per cercare di ridurre il numero delle vittime, anche nel rispetto dell’ambizioso programma "Vision Zero" dell’Unione Europea. In particolare, a livello infrastrutturale è sempre più cruciale la necessità di un’adeguata manutenzione delle strade esistenti, attraverso un monitoraggio periodico e costante. La tecnologia anche in questo ambito gioca un ruolo importante, per aiutare il gestore stradale, legalmente responsabile degli eventuali danni causati dalla tratta in sua custodia, nel monitorare lo stato dell’infrastruttura, così come nella corretta progettazione, installazione e manutenzione dei dispositivi salvavita presenti in strada.

Il resto possono farlo i cosiddetti ADAS (sistemi avanzati di sicurezza alla guida) che possono supportare la guida, intervenendo tempestivamente per evitare che una distrazione si trasformi in tragedia. Pensiamo alla tecnologia ISA ad esempio, che impiega l’intelligenza artificiale per gestire la velocità delle auto, tramite telecamere e mappe, mantenendo sempre un’adeguata distanza di sicurezza rispetto alla velocità di marcia. Oppure il rilevatore di stanchezza, l’assistenza per il mantenimento della corsia di marcia, fino all’allarme di rischio collisione, il rilevamento in retromarcia e la frenata d’emergenza. "Sarebbe indispensabile introdurre sistemi che disattivino i telefoni cellulari all'interno dell'auto al momento dell'accensione del motore, visto che questa pericolosissima distrazione è una delle principali cause di incidenti. Ma è comunque assolutamente necessario - sottolinea Impero - sensibilizzare gli automobilisti sull’importanza di usare queste soluzioni quotidianamente, affinché non restino dei dispositivi dormienti del veicolo, anche se molti di loro sono già, o stanno diventando, obbligatori sulle vetture di nuova immatricolazione. Resta poi il problema del parco veicolare circolante, datato e quindi sprovvisto di tutte le innovazioni utili a una guida sicura”.

Impossibile infine non chiedere a un esperto della materia un giudizio sulla controversa introduzione del limite dei 30 km all'ora in molte vie di Bologna. "Il 30 all’ora - conclude Roberto Impero - può avere un senso in un’ottica sperimentale. E' chiaro che tutela i pedoni, riduce la gravità degli incidenti, la rumorosità e forse anche l'inquinamento, ma ha generato critiche comprensibili da parte di molti. Sono strumenti utili per educare ma le somme vanno tirate dopo un periodo di sperimentazione. A Parigi il limite è stato introdotto ma contestualmente sono state ampliate le piste ciclabili, è stato migliorato il sistema dei mezzi pubblici, quindi favorendo il traffico. Da noi ha creato congestionamenti e un possibile alibi per non intervenire sui problemi delle infrastrutture: se sono inadeguate o quasi inesistenti, la velocità c'entra poco. L'adeguamento va fatto eliminando gli ostacoli fissi a ridosso della carreggiata come è stato fatto in molti altri Paesi. E proteggendo meglio le nostre piste ciclabili, altro tema importante e da affrontare con urgenza.

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