venerdì 3 febbraio 2017
La società cinese proprietaria dei celebri “cab” neri della capitale ne produrrà 36 mila a doppia alimentazione. E Londra intanto aumenta le misure anti-inquinamento
Anche il mito si converte all'ibrido
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La London Taxi Company (LTC), la società che produce i famosi taxi londinesi, ora di proprietà cinese, aprirà a marzo una nuova fabbrica a Coventry, per produrre 36.000 taxi ibridi all'anno. L'investimento sarà di 300 milioni di sterline, 351 milioni di euro. Il Ceo Chris Gubbey ha annunciato che per la nuova fabbrica sono state già assunte 600 persone e che a regime arriveranno a mille. La LTC è stata acquistata nel 2013 dalla cinese Geely.

L'investimento sui taxi ibridi giunge nel momento in cui l'inquinamento a Londra conosce nuovi picchi di biossido di azoto, che hanno spinto il sindaco Sadiq Khan a lanciare l'allarme ai cittadini. Nel 2018 in città entreranno in vigore livelli di emissione più stretti per le auto. Ma altri provvedimenti entraranno in vigore molto prima: il Westminster City Council ha infatti deciso che, a partire dal prossimo 3 aprile, le vetture a gasolio – indipendentemente dalla loro classe di emissione – per parcheggiare nelle aree centrali della capitale inglese, inclusa buona parte del West End, pagheranno il 50% in più dei veicoli alimentati in qualsiasi altro modo: la loro tariffa oraria passerà da 4,90 a 7,35 sterline (da 5,73 a 8,60 euro, al cambio attuale). Il provvedimento, che non sarà applicato ai residenti, è stato preso nel tentativo di contrastare l’inquinamento che in questo inizio del 2017 sta particolarmente tormentando la città e che, secondo l’amministrazione locale, provocherebbe 10 mila morti all’anno.

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