lunedì 11 marzo 2024
Confermata l'inversione di tendenza iniziata timidamente a dicembre. Ma su prestiti al consumo e alle imprese i tassi sono ancora a livello massimo
Mutui più leggeri nel 2024, a gennaio un calo dello 0,5%
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Un nuovo calo a inizio 2024, e stavolta più marcato, per i tassi di interesse sui mutui erogati alle famiglie. A certificarlo la Banca d’Italia nella statistica “Banche e moneta: serie nazionali”, dove tuttavia si osserva che sui prestiti al consumo hanno continuato a salire e su quelli alle imprese i livelli sono rimasti stabili ma ai massimi livelli dal 2008.

Il lento ritorno alla normalità del tasso di inflazione (con la Bce che nell'ultima riunione di giovedì ha lasciato i tassi fermi, in attesa di un taglio che probabilmente arriverà prima dell'estate) ha un effetto positivo sul costo dei prestiti erogati alle famiglie per l'acquisto di abitazioni, Il tasso comprensivo delle spese accessorie (il famoso Taeg, tasso annuale effettivo globale) si è fermato al 4,38% (rispetto al 4,82 in dicembre quando era iniziata la prima lieve attenuazione dal 4,92% di novembre). Si tratta di un'inversione di rotta che arriva dopo due anni anni mezzo, vale a dire dalla metà del 2021, dopo la lunga fase di aumenti in scia alla aggressiva manovra di rialzi dei tassi di riferimento per tutta l’eurozona condotta dalla Bce.

Discorso diverso per i tassi sul credito alle imprese e al consumo. Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,75% (in lieve crescita rispetto al 10,16 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stabili al 5,48% (5,45 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,78%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5,30%.

Soddisfatte le associazioni dei consumatori che lamentano però tassi più elevati rispetto al periodo pre-pandemia. Per il Codacons però "le politiche rialziste sui tassi imposte dalla Bce negli ultimi due anni continuano ad avere effetti pesanti sui costi dei mutui a carico delle famiglie italiane". In base ad una elaborazione realizzata dal Codacons a gennaio sui siti di comparazione specializzati in mutui, per un finanziamento a tasso variabile dell'importo di 150mila euro con durata di 30 anni per l'acquisto della prima casa, la migliore offerta sul mercato prevedeva una rata mensile da 767 euro, contro i 442 euro del mese di settembre 2021, equivalente ad un maggior esborso annuo di 3.900 euro.

"Prosegue il percorso in discesa dei tassi. Dopo il picco raggiunto a novembre, quando il Taeg era arrivato al 4,92 per cento, un record che non si vedeva dal dicembre del 2008, subito dopo il fallimento di Lehman Brothers quando si era arrivati al 5,19, da due mesi si assiste a una flessione e si ritorna ai livelli di marzo 2023" sottolinea l'Unione Nazionale Consumatori, nel commentare i dati diffusi dalla Banca d'Italia sui tassi dei mutui a gennaio. Secondo l'associazione si tratta di un primo segnale positivo legato al fatto che la Bce ha interrotto in ottobre i rialzi dei tassi di riferimento, dopo 10 aumenti consecutivi. Un sospiro di sollievo per le famiglie con mutui a tassi variabili.

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