giovedì 9 febbraio 2023
Il Taeg medio scende dal 3,55% al 3,36% calcola la Banca d'Italia. Ma al netto delle rinegoziazioni c'è una salita dal 3,07% al 3,27%. Le associazioni dei consumatori chiedono alla Bce di fermarsi
A sorpresa a dicembre cala il tasso dei mutui
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A sorpresa a dicembre il costo medio dei nuovi mutui, dicono le rilevazioni della Banca d’Italia. Il tasso annuo effettivo globale dei prestiti per l’acquisto di abitazioni è sceso dal 3,55% di novembre al 3,36%. È stato il primo calo da due anni ed è sorprendente perché arrivato nel bel mezzo della stretta monetaria della Banca centrale europea.

Ma è un dato da prendere con qualche cautela: il calo riguarda i tassi medi sulle nuove operazioni, che però sono in parte nuovi mutui e in parte rinegoziazioni di prestiti esistenti, in molti casi mutui di famiglie che si erano indebitate a tasso variabile e sono corse in filiale a rinegoziare il prestito per fermare i rincari. Il tasso effettivo globale sui nuovi prestiti, al netto delle rinegoziazioni, è invece aumentato anche a dicembre, passando dal 3,07% al 3,27%. A dicembre sono saliti anche gli interessi sui prestiti alle imprese (dal 3,01% al 3,55%) mentre sono scesi leggermente (dal 4,25% al 4,22%) quelli per le famiglie per operazioni di credito al consumo.

L’aumento dei tassi non ha comunque frenato le erogazioni di mutui: a dicembre lo stock complessivo di prestiti immobiliari alle famiglie concessi dalle banche è salito di circa un miliardo, a 426 miliardi di euro, un nuovo massimo storico.

Quattordici associazioni di consumatori (comprese Adiconsum, Federconsumatori, Adoc, Adusbef e Assoutenti) hanno invitato con una nota congiunta il Consiglio Europeo a «prendere una netta posizione» contro la politica monetaria della Bce. «Indipendenza non vuol dire estraneità e questo è un messaggio forte che va dato alla Bce, nell'interesse di milioni di italiani che subiscono le conseguenze dei continui rialzi dei tassi» ha spiegato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

Difficilmente la Bce cambierà rotta su pressioni di questo tipo. La presidente Christine Lagarde ha già anticipato l’intenzione di procedere con un nuovo rialzo di 0,5 punti percentuali alla riunione di marzo e ieri l’olandese Klaas Knot, membro del direttivo della Banca centrale, ha spiegato di aspettarsi un rialzo di altri 50 punti base anche a maggio.



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