martedì 10 maggio 2022
Nel mese di marzo, per effetto dell'inflazione, c'è stato un rialzo consistente. Ancora stabili i tassi del credito al consumo
Comprare casa costa di più per l'aumento dei tassi fissi

Comprare casa costa di più per l'aumento dei tassi fissi - Ansa

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L’inflazione contagia anche i tassi d’interesse dei mutui, rendendo meno conveniente comprare una casa. In particolare con il tradizionale tasso fisso che nell’ultimo decennio si è mantenuto particolarmente basso. Le tensioni geopolitiche dovute alla guerra in Ucraina e l’aumento generalizzato del costo della vita (con inflazione acquisita al 5,3% per il 2022) si stanno ripercuotendo sul costo dei finanziamenti per l’acquisto di immobili, soprattutto la prima casa. Nonostante gli sforzi delle istituzioni, anche a livello europeo, a marzo il costo medio è cresciuto notevolmente, tornando ai livelli di fine 2019. I tassi di interesse fissi sui prestiti erogati a marzo alle famiglie per l'acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) hanno raggiunto il 2,01% (erano all’1,85% a febbraio), mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono all'8,06% (come nel mese precedente).È quanto emerge dalle rilevazioni contenute nel rapporto Banche e Moneta, diffuso oggi dalla Banca d'Italia.I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all'1,23 per cento (1,09%), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all'1,78 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,87%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,32 per cento (0,31 nel mese precedente).

I tassi variabili non sono stati invece al momento rivisti. Il motivo è che l’Eurirs, il riferimento per i tassi fissi, ha registrato un’impennata fino ad arrivare all’1,80% di fine aprile per quanto riguarda i mutui ventennali (e l’1,50% per quelli a 30 anni) mentre l’Euribor (riferimento per i tassi variabili) è ancora in discesa dello 0,50%. Le banche continuano però ad applicare spread più bassi per i finanziamenti fissi e entro la fine dell’anno potrebbe esserci un aumento dell’Euribor. La difficile congiuntura economica pesa anche sugli under36 per i quali sono previste da anni condizioni particolarmente vantaggiose, anche queste in fase di revisione, e sul fenomeno delle surroghe che diminuiranno in maniera consistente visto che i nuovi tassi sono meno convenienti.

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