sabato 6 aprile 2013
​Sono 2.529, in Italia e Gran Bretagna, i dipendenti di cui i vertici di Selex Es (società del gruppo Finmeccanica) hanno annunciato il taglio. Sul ridimensionamento si è espresso il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei: «Situazione grave che ci preoccupa moltissimo»​
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Quella di Selex Elsag è «una situazione grave che ci preoccupa moltissimo». Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, a margine della visita al Santuario della Madonna della Guardia ha risposto oggi ai giornalisti riguardo alle sorti dell'azienda del gruppo Finmeccanica che ha annunciato un piano industriale con quasi 2000 esuberi. «Ritorniamo a esprimere la nostra assoluta vicinanza alle aziende, e in particolare in questo momento alla Selex» per la quale «ho sentito parlare di un esubero notevole. Ci facciamo vicini ai dipendenti e alle loro famiglie. Non solo preghiamo per loro, ma li esortiamo a restare uniti, per poter trovare, nelle forme dovute, delle vie di soluzione alternative». Sono complessivamente 2.529, in Italia e Gran Bretagna, i dipendenti di cui i vertici di Selex Es (società del gruppo Finmeccanica) hanno annunciato i tagli ai sindacati. Il ridimensionamento fa parte del Piano di riassetto e rilancio dell'azienda, che conta attualmente oltre 17.000 dipendenti, distribuiti prevalentemente nei due Paesi.Il Piano, si spiega un comunicato, "si inserisce nell'articolato percorso di ristrutturazione operativa e riassetto patrimoniale avviato da Finmeccanica per ottimizzare la propria struttura industriale, migliorandone la competitività e garantendone la sostenibilità strategica ed economico-finanziaria".Presentato al Cda di Finmeccanica del 26 marzo scorso, il piano punta "a supportare adeguatamente la strategia di Selex ES mediante la definizione di un modello di business più sostenibile ed efficace, attraverso il raggiungimento di alcuni importanti obiettivi".Tra questi la razionalizzazione del portafoglio prodotti, che passeranno dai circa 550 attuali a circa 350, e la concentrazione degli investimenti sulle tecnologie più richieste dal mercato; il miglioramento del tasso di utilizzo degli asset; la riduzione dei costi di struttura e la razionalizzazione della presenza geografica, con la riduzione di circa 25 siti tra Italia e Gran Bretagna". 
Il processo di razionalizzazione mira a eliminare "quelle inefficienze e duplicazioni che oggi non consentono a Selex ES di raggiungere l'eccellenza operativa e di essere maggiormente competitiva".Il Piano, secondo la società, rappresenta "un passaggio inevitabile per ottenere un portafoglio adeguato di tecnologie, prodotti e capacità sistemistiche che valorizzi l'offerta dell'Azienda e ne rafforzi il posizionamento sui mercati export, anche su segmenti di business adiacenti. Per realizzare questo programma, si rende necessario procedere a un corretto dimensionamento degli organici, sia diretti che indiretti, la cui gestione è oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori".Per quanto riguarda gli esuberi, l'Azienda ha già raggiunto con le rappresentanze sindacali un accordo di mobilità per 810 dipendenti e un accordo per l'uscita di 120 dirigenti; si prevede inoltre un ridimensionamento del personale in UK fino a un massimo del 10% dell'organico presente sul territorio. Oltre a queste risorse nel 2012 le 3 ex Selex hanno già ridotto gli organici per 650 unità, anche in accordo con le Organizzazioni Sindacali in Italia e Gran Bretagna. "La realizzazione di questo Piano rappresenta il presupposto necessario per rendere Selex ES un operatore globale nel proprio settore, con una vasta base di clienti - conclude la nota - e con performance economico finanziarie allineate con i più elevati benchmark di mercato".
Come prima reazione all'annuncio del piano​, la Fiom di Genova ha indetto quattro ore di sciopero dei lavoratori della sede genovese di Selex per lunedì mattina. Il sindacato ha anche confermato l'assemblea di un'ora in programma sempre per lunedì. La Fiom non esclude per lunedì una manifestazione per le vie di Genova.​
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