sabato 11 luglio 2015
I capi di Stato e di governo dell'Eurozona hanno raggiunto un accordo unanime sul debito della Grecia. Merkel: strada lunga. Tsipras: abbiamo lottato duro.
LA SCHEDA I punti salienti dell'accordo
Il piano di Tsipras  
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LE FACCE DELLA CRISI
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Dopo una lunga maratona e 30 ore di negoziato, alla fine l'accordo è stato trovato e la Grecia resta nell'Euro potendo contare sul suo terzo piano di aiuti per uscire dalla crisi. L'annuncio è stato dato stamane dal premier belga uscendo dalla riunione ed è stato poi reso ufficiale dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, il quale ha sottolineato che all'Eurosummit l'intesa è stata raggiunta all'unanimità. I mercati, come prevedibile, hanno reagito bene e viaggiano ora in territorio positivo, con lo spread in forte calo e la moneta unica in rialzo sul dollaro. La parola ora spetta al Parlamento di Atene che secondo il cancelliere tedesco Angela Merkel, deve approvare "tutte le condizioni" previste dall'accordo. La Merkel ha inoltre sottolineato che solo quando arriverà il via libera di Atene, il Bundestag si riunirà per approvare il piano di aiuti ad Atene e che comunque non chiedera al Parlamento un voto di fiducia sull'accordo sul debito della Grecia. "Non c'è bisogno di un piano B per la Grexit perchè è stata trovata l'intesa sul piano A", ha affermato la cancelliera. Da parte sua, il premier greco Alexis Tsipras ha riferito: "Siamo riusciti a ristrutturare il debito". "Siamo riusciti ad assicurare finanziamenti a medio termine", ha aggiunto Tsipras assicurando che "la Grecia continuerà a lottare per essere in grado di tornare a crescere". Nel dettaglio, l'accordo prevede che entro il 15 luglio venga approvata la riforma dell'Iva e delle pensioni, oltre all'indipendenza dell'istituto di statistica Elstat, prevede inoltre un fondo di garanzia da 50 miliardi e il coinvolgimento del Fondo monetario internazionale a partire dal marzo 2016. La Grecia potrà contare su un prestito ponte da 7 miliardi entro il 20 luglio e da altri 5 entro metà agosto ma dovranno essere trasferiti asset per un totale di 50 miliardi a un fondo indipendente che monetizzerà tali asset attraverso le privatizzazioni: tale monetizzazione sarà una fonte del rimborso programmato del nuovo prestito dell'Esm. Il fondo, come richiesto da Atene, sarà basato in Grecia e gestito dalle autorità greche con la supervisione delle istituzioni.
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