sabato 6 giugno 2020
Produce l'1,4% del Pil annuale con 150mila addetti diretti
La filiera della carta può creare nuovi posti

La filiera della carta può creare nuovi posti - Archivio

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La filiera della carta e del riciclo, che in questi ultimi mesi ha dimostrato la sua essenzialità come ecosistema industriale portante del sistema economico italiano, si svela - anche nella monografia di Mario Bonaccorso edita da Materia Rinnovabile (Edizioni Ambiente) La carta protagonista della bioeconomia - con tutti i i punta di forza e le potenzialità di una industria sostenibile, circolare, innovativa, digitalizzata - grazie all'integrazione Industry 4.0. - pronta per le sfide del Terzo Millennio. La filiera carta e grafica - rappresentata dalla Federazione Carta Grafica - produce l'1,4% del Pil annuale con 150mila addetti diretti a partire dal 57% di materia prima riciclata, con punte dell' 80% nelle carte per imballaggio. La filiera si inserisce in un ecosistema industriale che lavora in senso circolare, con una tempistica di circa due settimane a partire dalla raccolta differenziata alla re-immissione della carta da riciclare nel pulper di cartiera, al nuovo packaging pronto sullo scaffale. Un sistema industriale, quello della produzione e del riciclo di carta, che investe in innovazione e 4.0 creando ricchezza e posti di lavoro. Se, infatti, allargassimo l'obiettivo dall'Italia all'Europa troveremmo una forest-based-industry che genera oltre 500 miliardi di euro annui con il 20% della forza lavoro. Il tema della foresta - che nella mentalità comune risulta distante se non in contrapposizione alla circolarità - è invece l'asse portante dell'ecosistema industriale della filiera della carta e del riciclo.

«La carta è strettamente correlata alla bioeconomia perché fa parte di un sistema ecologicamente e socialmente sostenibile per il risparmio delle risorse naturali – spiega il presidente di Comieco Amelio Cecchini -. La filiera cartaria rappresenta un perfetto modello di economia circolare perché grazie allo sviluppo della raccolta urbana di carta e cartone, che oggi si attesta su oltre tre milioni di tonnellate, è riuscita a sopperire alla scarsità di materia prima vergine generando nel nostro Paese una filiera industriale virtuosa che ha fatto del riciclo la risposta alla necessità di prolungare la vita della risorsa naturale (la cellulosa). Basti pensare che quasi il 60% della produzione cartaria nazionale avviene utilizzando fibre di riciclo».

«L'80% della fibra vergine utilizzata dalle cartiere italiane è certificata o proveniente da foreste gestite in modo sostenibile perchè la filiera trova la sua colonna portante nel mantenimento in salute delle foreste, a differenza di altri settori che vedono nella deforestazione nuovo suolo per lo svolgimento di attività non allineate - afferma Girolamo Marchi, presidente della Federazione Carta Grafica -. La sfida della bioeconomia circolare, alla luce dei nuovi obiettivi europei della Green Recovery, è anche quella di comunicare la foresta e la biodiversità come parte integrante della circolarità della filiera, che già nei fatti risulta integrata e circolare dai tempi in cui dal riciclo degli stracci si iniziò a utilizzare cellulosa per produrre carta».

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