venerdì 16 settembre 2022
Le aziende iscritte al Registro delle imprese sono 14.621, il 3,7% di tutte le società di capitali di recente costituzione
Le start up innovative continuano a crescere

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Sfiorano quota 15mila le start up innovative in Italia. Lo afferma il report sul secondo trimestre 2022 pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico, Unioncamere, InfoCamere e Mediocredito Centrale. Stando al dato del 1° luglio 2022, le aziende iscritte al Registro delle imprese sono 14.621, il 3,7% di tutte le società di capitali di recente costituzione. Produzione di software, consulenza informatica, ricerca e sviluppo, fabbricazione di macchinari e prodotti elettronici sono le attività più diffuse. Con 259 nuove unità, il numero delle startup è cresciuto dell'1,8% rispetto al trimestre precedente. In crescita dello​0,5% anche quelle fondate da under 35 (il 17,4% del totale). Il 26,7% di queste società si trova in Lombardia, il 12,1% nel Lazio (+ 45 start up rispetto al trimestre precedente) e il 9,2% in Campania (+ 33). Si trovano soprattutto nelle province di Milano (2737), Roma (1599), Napoli (675), Torino (532), Bari (362), Bologna (358), Padova (331), Salerno (302), Bergamo (291) e Brescia (286). Considerando il numero di start up innovative in rapporto a quello di nuove società, le prime dieci province sono: Trento, Milano, Terni, Potenza, Udine, Pordenone, Pisa, Trieste, Bologna e Ascoli Piceno. Sono invece 6.798 le società beneficiarie del Fondo di garanzia (Fgpmi), con alcune che hanno ricevuto più di un prestito. Nel secondo trimestre 2022, il Fondo ha gestito 666 operazioni (+7% rispetto a gennaio-marzo 2022), per un totale di 193 milioni di euro (+44%). Il finanziamento ammonta a 289 mila euro, (+34% rispetto al trimestre precedente). Sono invece 103 le operazioni del Fgpmi a vantaggio degli incubatori certificati, per un totale di 47 milioni di euro. Mentre per le pmi innovative sono 6.163, per una somma di due miliardi di euro. Cresce anche l’ammontare investito sia nelle start up italiane, che sfiora il miliardo di euro (erano 543 milioni nel 2020), sia nelle start up estere fondate da italiani, che si attesta a 919 milioni di euro (erano 52 milioni). Lo sostiene il Rapporto di ricerca 2021 del Venture Capital Monitor. Il 2021 si è chiuso con 317 operazioni; erano 234 lo scorso anno (+35%). Se si guarda solo ai nuovi investimenti questi sono stati 285 rispetto ai 200 del 2020. Per quanto riguarda l’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in start up italiane, il valore si attesta a 992 milioni di euro distribuiti su 291 round, in aumento rispetto ai 543 milioni per 223 operazioni del 2020. Allo stesso modo, cresce anche l’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani, che passa da 52 milioni a 919 milioni di euro e da 11 a 26 operazioni. Sommando queste due componenti, il totale complessivo si attesta a 1,9 miliardi di euro (erano 595 milioni nel 2020). Tra i criteri prevalenti degli investitori, per far fronte alle incertezze dell’ultimo anno, figurano quelli legati alla sostenibilità. Il 59% degli intervistati per EY Infrastructure Barometer afferma di aver tenuto in considerazione aziende con alto rating Esg, inoltre il 29% si è servito di criteri di screening negativi per evitare di investire in società non conformi ai requisiti di sostenibilità. Soltanto il 12% ha scelto di non considerare questi parametri nel processo di investimento. Per quanto riguarda la tecnologia, si prevede che l'intelligenza artificiale (29%) e le applicazioni legate al cloud (21%) porteranno i maggiori benefici al settore delle infrastrutture, in particolare nei segmenti dell'energia (38%) e della logistica (23%). La tecnologia è già considerata una classe di asset rilevante (per il 55% degli intervistati gli investimenti in tecnologia fanno parte della strategia di investimento), ma solo il 33% degli intervistati prevede che gli investimenti in tecnologie diventeranno una delle principali aree di investimento nei prossimi 3-5 anni. Ma come promuovere e indirizzare la voglia di imprenditorialità dei giovani? «Si tratta, innanzitutto, di un lavoro a lungo termine: bisogna individuare role model che siano intercettabili da parte dei giovani, condividere storie di successo per creare valore all’interno della comunità - spiega Andrea T. Orlando, Managing Partner di Startup Wise Guys Italy -. Le start up, per esempio, una volta raggiunto un adeguato livello di crescita, possono diventare dei casi di successo in grado di ispirare e coinvolgere molti giovani. Questo approccio, però, non può essere demandato alla sola iniziativa privata delle aziende e al loro lavoro di comunicazione; è necessaria la spinta da parte delle istituzioni per sponsorizzare nuovi role model, in grado di guidare i futuri imprenditori. Nel breve termine bisogna, invece, puntare sull’ingaggio e il coinvolgimento diretto: ad esempio per testare l’appetito dei giovani verso il percorso imprenditoriale andare nelle scuole e creare una cultura dell’imprenditorialità, organizzare dei campi estivi per attirare i futuri giovani imprenditori oppure si potrebbero stanziare degli sgravi fiscali destinati alle famiglie per attività di formazione mirata». Per Orlando ««bisogna avere ben chiaro il motivo per cui si vuole intraprendere un percorso imprenditoriale, può essere il driver finanziario, l’impatto sulla comunità, la realizzazione di un mondo migliore per le future generazioni, ma bisogna avere ben chiaro l'obiettivo». «Sicuramente - continua - la parte imprenditoriale segue l'intercettazione di un bisogno, di una necessità di mercato a cui si trova una soluzione che deve essere scalabile, digitale e che ha un business model sostenibile e ripetibile; è importante, inoltre, crearsi un network di operatori, imprenditori, finanziatori e persone che siano disposte a lavorare insieme. Come si crea un network? Mettendosi in discussione, partecipando a eventi, raccontando la propria idea. Su quest'ultimo punto, bisogna sempre ricordarsi di presentarsi davanti a un potenziale investitore con un discorso chiaro e conciso relativo all’idea di business, alle potenzialità di crescita, anticipando le domande difficili e spiegando come si investirà il capitale richiesto: poche slide ed esposte in modo lineare, coerente e con una buona capacità narrativa. Bisognerebbe, inoltre, sempre avere a portata un prototipo o una demo funzionante del prodotto: darà un'idea precisa ed efficace di ciò che si ha intenzione di fare».

Le buone pratiche: da Giffoni Film Festival a Epicode, da Boolean a Liuc e ComoNExt

Dall'idea al progetto esecutivo: tante le buone pratiche legate alla creazione di start up. Il Giffoni Film Festival, per esempio, diventa polo attrattivo per giovani che si vogliono formare su competenze trasversali nel settore audiovisivo. Visual effect e story design, animazione 3D, realtà aumentata e realtà virtuale interattiva, intelligenza artificiale, color correction, digital producing ed editing, mix suono, sound spaziale e volumetric capture sono alcuni degli ambiti professionali legati al cinema del futuro che lasciano intravedere un universo in costante evoluzione e dalle potenzialità illimitate che potrà coinvolgere gli spettatori non solo visivamente ma sollecitando tutti i cinque sensi. Secondo una recente indagine di Giffoni Innovation Hub, polo creativo d’innovazione nato sulla scia del patrimonio del Festival di Giffoni, il 75% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni considera la realtà virtuale uno strumento irrinunciabile, specie se posto al servizio di contenuti culturali, partendo però dal presupposto che la fruizione virtuale non potrà sostituire quella in presenza. Uno spunto interessante anche per le aziende che possono quindi provare a intercettare e a utilizzare strumenti e linguaggi più creativi e vicini alle nuove generazioni attraverso produzione di contenuti creativi, uso di tecnologie per la realizzazione di video, film, cortometraggi e web series. Da qui nasce l'esigenza di formare sempre di più questo tipo di competenze, ragione per la quale Giffoni Innovation Hub ospita giovani universitari che vogliano sperimentarsi in questo ambito in un percorso di Erasmus e da anni forma attraverso Academy centinaia di giovani futuri esperti di cinema. Nei prossimi, inoltre, saranno accelerate le prime dieci start up che migliorano la vita di bambini e ragazzi, creando almeno 40 nuovi imprenditori e coinvolgendo 3mila giovani in numerose attività in Italia e all’estero entro marzo 2023.

Epicode, società ed-tech tra le più in crescita in Europa, e EY, leader mondiale nei servizi professionali e di consulenza, consolidano la partnership in un nuovo progetto di talent acquisition in area dati, che prevede la formazione e l’inserimento di 100 laureati e neo-diplomati con l’ambizione di diventare Data Analyst e lavorare in una delle più importanti aziende di consulenza a livello mondiale. Nel dettaglio, il corso da Data Analyst sarà full time e avrà la durata di 6 settimane. Le lezioni seguiranno il tipico modello online lanciato da Epicode e inizieranno il prossimo 26 settembre. Possono accedere alle selezioni i laureati in Economia, Ingegneria gestionale, Scienze politiche, Fisica, Matematica, Scienze della comunicazione, Statistica o Matematica e i neo-diplomati in materie scientifiche con una passione spiccata per il mondo del tech e dei dati. Il percorso di selezione prevede un colloquio orientativo con un Admissions Specialist di Epicode e un test psico-attitudinale per verificare motivazione e capacità analitiche. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il link: https://epicode.com/it/corso-data-analyst/.

Boolean, la prima tech academy 100% on line nata in Italia, fa la propria parte per rendere la formazione tech più efficace, ma anche sempre più accessibile. Per favorire l’incontro tra il mondo del lavoro e i giovani talenti, ha deciso di aggiungere un ulteriore tassello alla propria proposta formativa. Non solo percorsi intensivi di sei mesi che permettono di entrare subito nel mondo del lavoro, ma anche il nuovo programma 100 Talenti Tech in collaborazione con Talents Venture grazie al sostegno di Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Cariplo, Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore e Fondazione Vodafone Italia, per permettere a 100 persone meritevoli di accedere a un sistema di sostegno economico basato sul modello “pay for success”. La nuova iniziativa 100 Talenti Tech, ha l’obiettivo di rendere più facile e veloce l’ingresso alle professioni di Data Analyst e Full Stack Web Developer, di cui tanto ha bisogno il mercato del lavoro italiano, anche ai ragazzi che non hanno a immediata disposizione fondi da investire nella propria formazione. Per maggiori informazioni:


“Partire da zero, senza partire da casa”. In questo motto è racchiusa la filosofia del progetto Academy, ideato da Macnil in collaborazione con Adecco, per offrire a diplomati e laureati, indipendentemente dal percorso di studi intrapreso, la possibilità di acquisire nuove competenze tecniche e le soft skill necessarie per avviarsi alla carriera nel settore informatico, che oggi rappresenta una delle professioni più ricercate dal mercato del lavoro in Italia. Nell'ambito del progetto Academy, si selezionano 30 candidati (diplomati o laureati) con un unico requisito: passione e orientamento per il mondo It. Il progetto consiste in un percorso gratuito (30 giorni full time in sede) per formare Junior Developer, rivolto a tutti coloro che vogliono approfondire il tema della programmazione informatica, attraverso metodologie innovative e al passo con i tempi. Al termine del percorso, l'Academy offrirà alcune opportunità di impiego all'interno di Macnil e in altre aziende informatiche del territorio. Le selezioni si svolgeranno martedì 20 settembre a Gravina in Puglia presso il Vivaio Digitale di Macnil in via Pasteur, 26 (registrazione obbligatoria su: www.macnil.it/careerday).

Da idea a start-up il passo è attraverso il C.Lab – Laboratorio per l’orientamento e la creazione d’impresa, il luogo di incontro tra imprese e Università ideato da ComoNExT – Innovation Hub e Liuc a sostegno della formazione sui temi dell’imprenditorialità e dell’innovazione. È rivolto agli studenti di Economia e di Ingegneria per stimolare, raccogliere, valutare e selezionare idee innovative da sviluppare attraverso un percorso di tutoraggio con ComoNExT, incubatore certificato dal ministero dello Sviluppo Economico.


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