martedì 20 aprile 2021
Al 1° aprile 2021 se ne contano 12.561, il 3,4% di tutte le società di capitali di recente costituzione. Oltre 60mila i soci (+6,9%), molti i giovani e poche le donne
Crescono le start up innovative

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È on line la nuova edizione del report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle start up innovative. Il rapporto, che presenta dati aggiornati al 1° aprile 2021, è frutto della collaborazione tra Mise-Ministero dello Sviluppo economico e Infocamere, con il supporto del sistema delle Camere di commercio. Il rapporto offre una vasta panoramica sul mondo delle start up, a quasi otto anni dall’introduzione della policy dedicata (dl 179/2012). Tra le principali informazioni contenute nel rapporto:

• Crescita della popolazione: le start up iscritte si assestano ormai stabilmente sopra quota 12mila. Al 1° aprile 2021 se ne contano 12.561, il 3,4% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
• Distribuzione territoriale: la Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le start up italiane (26,9%). La sola provincia di Milano, con 2.363, rappresenta il 18,8% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: superano quota mille il Lazio con 1.443, rappresenta l’11,5%, (in gran parte localizzate a Roma, 1.286, 10,2% nazionale) la Campania, con 1.115, 8,9% del totale nazionale e ora anche il Veneto con 1.034, 8,2%. Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,7% di tutte le società costituite negli ultimi cinque anni è una start up.
• Forza lavoro: i soci di capitale dell’azienda, rispetto al trimestre precedente, sono sensibilmente aumentati (+6,9%) attestandosi a oltre quota 60mila. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (il 17,4% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 12,9%, contro un 21,2% registrato nel complesso delle società di capitali.
• Fatturato: le start up innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco superiore a 182,6 mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese best-performer, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di start up innovativa.
• Investimenti e redditività: come fisiologico, le start up innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (oltre il 52,2% contro il 31,7% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività e valore aggiunto. Inoltre, le start up innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.






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