giovedì 19 gennaio 2023
Rigassificatori, linea adriatica e stoccaggi le maggiori voci di spesa, ma si punta anche all'energia verde con un miliardo per idrogeno e biometano
Da Snam piano strategico con dieci miliardi di investimenti

Reuters

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Dieci miliardi di euro di investimenti per il piano strategico quinquennale di Snam, saldamente legato al potenziamento delle strutture per il trasporto e lo stoccaggio del gas. Si tratta di un aumento del 23% rispetto al periodo precedente dettato dalla necessità di dotare l’Italia di maggiore autonomia energetica dopo lo choc innescato dalla guerra in Ucraina. I punti principali del piano sono la messa in esercizio dei due rigassificatori galleggianti di Ravenna e Piombino, il completamento della Linea Adriatica, il rinnovo e lo sviluppo dei siti per lo stoccaggio di gas. Il gruppo quotato in Borsa e per il restante 31,4% in mano a Cpd Reti prevede una crescita dell’attività regolata (Rab) di oltre il 5% medio annuo, contro il precedente 2,5%. Nel contempo il Mol salirà circa del 7%, l’utile netto di circa il 3% e il dividendo del 2,5%.

Il piano illustrato ieri dall’amministratore delegato Stefano Venier, il primo del suo mandato, si propone di «costruire un sistema energetico più sostenibile, resiliente e duraturo» e si concentra su tre filoni: infrastrutture per il gas, transizione ambientale e digitalizzazione. Al primo saranno destinate la stragrande maggioranza delle risorse: ben nove miliardi. Obiettivo dichiarato garantire al Paese una maggiore sicurezza energetica.«Il 2022 è stato un anno di svolta per il sistema energetico globale» ha detto Venier presentando il piano di potenziamento delle infrastrutture esistenti. La parte del leone, con 6,3 miliardi è destinata al trasporto del gas. Si va dal completamento della Linea Adriatica previsto nel 2027 (previsione di spesa di 0,9 miliardi), che punta ad aumentare i flussi in arrivo da Algeria, Libia e Azerbaijan, all’ampliamento e il rinnovo dei siti di stoccaggio (1,3 miliardi) con il nuovo sito di Alfonsine in provincia di Ravenna che sarà completato tra cinque anni. Altri 1,4 miliardi sono destinati al gas liquefatto con l’acquisto dei due rigassificatori e i relativi investimenti infrastrutturali. Gli investimenti per lo sviluppo delle reti per il trasporto e lo stoccaggio di gas sono realizzati in un’ottica di “H2 asset readiness”, vale a dire predisposti l’idrogeno.

I rigassificatori di Piombino e Ravenna copriranno il 40% di fabbisogno di Gnl ha sottolineato Venier che ha confermato l’avvio delle attività a Ravenna entro l’estate. «Il rigassificatore di Ravenna - ha detto - sarà in funzione entro il terzo trimestre 2024, perché dovrà essere ristrutturato il molo che lo ospiterà». «L’acquisizione della nave - ha aggiunto - sarà completata a settembre di quest’anno, per un esborso di 400 milioni di euro». Quanto al rigassificatore di Piombino, secondo Venier «darà un contributo fino a miliardi di metri cubi in estate e altrettanti anche nel prossimo inverno». Proprio oggi la Conferenza dei servizi ha concesso a Snam l’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, per il rigassificatore di Piombino. Grazie al clima mite e all’accantonamento le scorte di gas dell’Italia non sono mai state tanto alte in inverno. «Ad oggi - ha spiegato l’ad di Snam - abbiamo quasi 2,5 miliardi di metri cubi in più rispetto all’anno scorso e a fine della stagione ne avremo tra i 3 e i 4 miliardi contro gli 1,5 miliardi del marzo del 2022».

Il secondo pilastro del piano è la transizione energetica e si basa sullo sviluppo dei gas verdi come idrogeno e biometano, nonché sul contributo alla decarbonizzazione dei consumi attraverso misure di efficienza energetica e la tecnologia relativa alla cattura del carbonio. Sono previsti investimenti per 1 miliardo di euro. «Snam continuerà a lavorare per un futuro “carbon neutral”, puntando sulle molecole verdi. Idrogeno e biometano accompagneranno il nostro cammino verso la neutralità carbonica così come le iniziative per la decarbonizzazione dei consumi finali» ha assicurato Venier confermando l’impegno sulla neutralità carbonica al 2040. Il terzo pilastro infine è la digitalizzazione degli assets e dei processi industriali con 52 progetti ai quali sono destinati circa 450 milioni di euro.

Tra i dossier aperti c’è sistema di stoccaggio di Edison, controllata dalla francese Edf. «Unire la nostra capacità di stoccaggio a quella da un miliardo di metri cubi di Edison avrebbe senso ma dipende dalla decisione di Edf ed Edison» ha sottolineato Venier. Eventuali operazioni, potrebbero essere finanziate “valorizzando” le quote in Italgas. La partecipazione del 13,5% di Snam in Italgas potrebbe essere diventare una «possibile fonte di finanziamento ma senza essere una dismissione». Un processo facilitato anche dal fatto che Italgas è quotata in Borsa. Analogo, secondo Venier, il discorso sulla quota di De Nora, società che produce elettrolizzatori.

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