domenica 30 luglio 2017
Tante versioni e motorizzazioni, clientela fidelizzata e soddisfatta: il modello su cui il marchio boemo ha costruito la sua crescita internazionale degli ultimi anni si presenta con una nuova gamma
Octavia, un successo segnato da prezzo e qualità
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C’è un dato di cui va orgoglioso il direttore di Skoda Italia, Francesco Cimmino: «Siamo il secondo brand in Italia per fidelizzazione e soddisfazione del cliente...». E ciò è dovuto soprattutto alla gamma Octavia, best seller del marchio boemo che, dal 1996 ad oggi, può vantare più di 6 milioni di unità vendute. «Di Octavia terza generazione, quella lanciata nel 2013 – aggiunge Cimmino - ne abbiamo immatricolate complessivamente più di un milione e dal 2014, la versione Wagon, è la più venduta in Europa». E in Italia? Non va assolutamente male. «Abbiamo registrato un + 25% - prosegue Cimmino – e devo ringraziare soprattutto la Rete che negli ultimi anni si è completamente rinnovata e che, con i suoi 72 punti vendita sparsi in tutta Italia, ci ha permesso di raggiungere una quota di mercato pari all’1,2%». C’è un’altra considerazione interessante fatta dal direttore Skoda in generale sul mercato auto: «Le Case hanno molti modelli ma, alla fine, ne vendono solo tre o quattro».

I motori e le versioni. Bene, in Casa Skoda, la più venduta, è sicuramente la gamma Octavia che, oltre a essere davvero completa riuscendo a soddisfare tutte le esigenze dei clienti, vanta un ottimo rapporto qualità/prezzo. Carrozzeria berlina e Wagon, 5 versioni, 6 allestimenti, 7 motorizzazioni a 3 e 4 cilindri fra benzina, diesel e metano tutte rigorosamente Euro 6, trazione anteriore, trazione integrale, cambio manuale e cambio automatico DSG, spazio e abitabilità che non temono confronti (il volume del bagagliaio, per esempio, va da 610 a 1.740 litri). Interessanti alcune percentuali di vendita in Italia: il 40% dei clienti la sceglie con il cambio automatico; la versione G-Tec, quella a metano, vale il 29%, quella diesel il 70% mentre le versioni a benzina vengono acquistate solamente dal’1 % dei clienti; bilanciato anche il dato di vendite flotte (45%) e ai privati (55%).

Quanto costa. Per quanto riguarda il listino, si parte dai 20.100 euro della 1.0 TSI 115 CV Active (la versione wagon costa 21.150 euro) e si arriva a 25.570 euro per la 2.0 TDI 150 CV (26.620 euro per la wagon). Bisogna spendere qualcosa in più (ma ne vale la pena) per la RS (da 30.400 per la 2.0 TDI 184 CV con il prezzo della wagon fissato a 31.450) e per la Scout (da 30.940 euro).

Al volante. La presentazione della rinnovata gamma Octavia, tuttavia, non è stata solo l’occasione per fare il punto della situazione perché tutti questi dati e queste considerazioni non hanno valore se non ci si mette al volante. Così, vista la grande possibilità di scelta, per il nostro test drive siamo partiti con il 1,6 TDI da 150 CV, siamo passati poi alla versione RS da 245 CV, ci siamo cimentati in un percorso da fuoristrada leggero a bordo della Scout (quella dotata di trazione integrale) e siamo tornati alla base guidando la G-Tec , quella a metano. Fermo restando che la macchina è la stessa e cambiando il motore cambiano “solo” le prestazioni, abbiamo apprezzato l’ottima tenuta di strada, lo sterzo davvero preciso, leggero e progressivo, la buona comodità di viaggio (garantita dai sedili ergonomici, dai molteplici fani porta-oggetti e dall’enorme spazio a disposizione di tutti i passeggeri) e gli ottimi materiali utilizzati così come le finiture (la sensazione è di essere a bordo di una Volkswagen).

La versione diesel ci ha stupiti soprattutto dal punto di vista dei consumi davvero contenuti; la RS, con i suoi 245 CV, per velocità e accelerazione, la Scout è praticamente incollata al suolo mentre la nostra preferita è stata sicuramente la versione a metano che rappresenta il giusto compromesso fra piacere di guida, comfort, prestazioni, rispetto per l’ambiente e tutela del portafogli. Che di questi tempi non è poca cosa. Ultimo consiglio: il cambio automatico DSG è quasi d’obbligo, qualunque Skoda Octavia si scelga.

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