domenica 20 novembre 2022
Il grande Suv del marchio ceco si conferma vettura affidabile e di sostanza. Ma tanti particolari "furbi" la rendono unica
Skoda Kodiaq, quando i dettagli fanno la differenza
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Concreta, razionale, non fa rinunciare a nulla: difficile chiedere altro a un’automobile. Questo viene immediatamente da pensare al termine delle due settimane del nostro test drive. Facile invece sorprendersi una volta ancora in positivo di fronte a una Skoda, marchio ormai adulto e vaccinato, che non meriterebbe stupore perché ha già ampiamente dimostrato di saper produrre vetture di ottimo livello e con soluzioni pratiche sempre intelligenti.

Eccola allora la Kodiaq, il Suv più grande della gamma del costruttore ceco, costola della famiglia Volkswagen che sfoggia 4,70 metri di lunghezza per 1,88 di larghezza, modello lanciato nel 2016 ma aggiornato di recente. Abbiamo provato il 1.5 benzina da 150 Cv con cambio automatico, dotato di 7 sette posti totali (molto sacrificata in realtà la terza fila, buona sola per ospitare due bambini) e che fa dello spazio complessivo a bordo uno dei suoi pregi maggiori. La Kodiaq in effetti è abbastanza imponente, al punto da dover rinunciare a qualche parcheggio quando la misura non è abbondante: un difetto accettabile considerando la comodità complessiva a bordo e l’enorme capacità di carico del bagagliaio che parte da 765 litri. All’interno tutto è studiato all’insegna della razionalità, con molte tasche e vani portaoggetti, compreso quello che consente la ricarica wireless del cellulare. E’ solo uno dei dettagli ispirati al principio del “simply clever” (semplicemente intelligente) tipico di Skoda, che si somma all’ombrello portatile integrato all’interno dello sportello del conducente, il cassettino refrigerato, i poggiatesta con alette laterali per favorire il contenimento della testa di chi riposa nei sedili posteriori durante i viaggi, i paracolpi anti-sfriso che escono automaticamente dalle portiere quando si aprono, le piccole paratie mobili posizionabili nel bagagliaio per non far muovere il carico, le tendine parasole posizionate sui cristalli laterali posteriori. Dettagli, nulla di più, ma che fanno la differenza e coistituiscono un importante valore aggiunto.

La sostanza è tutto il resto. La Kodiaq si guida in scioltezza nonostante i 1.518 kg di peso (che diventano 1.675 per alcune versioni) con la sua trasmissione DSG a 7 marce veramente fluida che sfrutta sempre la coppia offrendo una ripresa pronta ed efficace. Bello il nuovo volante a due razze, migliorabile la quantità di tasti dei comandi che fortunatamente non abbondano più nelle vetture più recenti, mentre la qualità costruttiva degli interni si fa notare. Non da record invece i consumi, giustificati dalla stazza: durante il nostro test abbiamo percorso circa 12 km/litro in città, e 13 km/litro in media, con punte di 15 nei percorsi extra-urbani. Buona l’insonorizzazione e la generale sensazione di solidità. Insomma, un buon prodotto davvero. Il listino parte da 29.500 euro circa per le versioni a benzina, e da 35.400 per quelle a gasolio. Non cercate le ibride, tantomeno l’elettrica: la Kodiaq resta sul tradizionale, poi ci sarà tempo anche per quelle. Forse.


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