venerdì 27 novembre 2015
Presenti a Job & Orienta le 300 istituzioni formative selezionate: la graduatoria, operata su circa 600 strutture, fa riferimento all’avviso pubblico di FIxO, dello scorso 8 ottobre, con 10,5 milioni di euro stanziati (nella foto il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba).
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È in partenza la via italiana al sistema duale, cominciando dal nuovo apprendistato formativo riformato e dall’alternanza scuola-lavoro rafforzata. «Sono strumenti costitutivi sui quali il governo ha fatto un forte investimento, sia normativo che di risorse economiche». Lo ha detto Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, nel corso di Job & Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, alla Fiera di Verona fino a sabato 28 novembre. Per sistema duale si intende la formazione alternata per il 50% a scuola e il restante 50% nell’ambiente di lavoro,  con l’obiettivo di rafforzare l’offerta educativa per i giovani, affinché raggiungano un maggior livello di qualificazione. In linea con la recente legge della Buona Scuola, che rende obbligatoria la partecipazione a percorsi di alternanza scuola lavoro per tutti gli studenti del triennio conclusivo dell’istruzione secondaria superiore, anche il Jobs act rafforza il collegamento fra scuola e lavoro rilanciando - delle tre tipologie di apprendistato esistenti - quelle a più significativa valenza formativa, ovvero l’apprendistato di primo e di terzo livello. "La strategia del Governo per favorire la transizione scuola lavoro e contrastare la dispersione scolastica, oltre che per promuovere la formazione e l’occupabilità dei giovani punta sull’alternanza e sull’apprendistato. Anche il Jobs act vuole rilanciare l’apprendistato dando origine a una 'via italiana' al sistema duale, che prevede una forte correlazione tra istituzione formativa e impresa", ha spiegato il sottosegretario illustrando come "si tratti di una riforma che avvicina l’Italia alle best practice degli altri stati membri dell’Ue: come avviene in Germania, dove da anni l’apprendistato si svolge all’interno del sistema duale, combinando periodi di training in azienda con lezioni teorico-specialistiche in classe".Il contratto, stipulato tra azienda e apprendista, è regolato in modo dettagliato dalla legge tedesca, che definisce con precisione obblighi e doveri delle parti. Il sistema duale è diffuso in altri paesi, come Austria e Svizzera e soprattutto nell’Europa del Nord. Soluzioni che si sono dimostrate in grado di assicurare una più ampia integrazione dei giovani nel mercato del lavoro, riducendo così i livelli di disoccupazione, e che ora l’Italia è pronta a testare modulandole ad hoc per mantenere le proprie caratteristiche strutturali. La sperimentazione italiana del nuovo apprendistato normativo si basa su un modello fortemente innovativo che passa innanzitutto attraverso la ristrutturazione dell’apprendistato e delle sue caratteristiche (requisiti di accesso e modalità di regolazione della formazione): si punta così ad agire direttamente sul fronte delle imprese tramite la definizione di un nuovo mix di vincoli e benefici, in grado di bilanciare meglio l’onere formativo che esse assumono. L’altro versante è quello della riorganizzazione dei percorsi formativi nell’ambito del Sistema regionale di Istruzione e formazione professionale (IeFP) e il potenziamento delle reti di servizi interne alle strutture formative. Illustrato a Job & Orienta, il progetto prevede la qualificazione dei servizi di placement dei centri di formazione professionale e la sperimentazione nel biennio 2015-2017 del contratto di apprendistato per il conseguimento della qualifica di istruzione e formazione professionale (IeFP) o del diploma professionale nei centri di formazione professionale.Presenti a Verona le 300 istituzioni formative selezionate: la graduatoria, operata su circa 600 strutture, fa riferimento all’avviso pubblico di FIxO, dello scorso 8 ottobre, con 10,5 milioni di euro stanziati per questa prima sperimentazione del sistema di formazione duale che il Jobs act assegna a Italia Lavoro. A queste risorse si aggiungono, nel corso del biennio, ulteriori 87 milioni di euro per ciascuno dei due anni a disposizione delle Regioni per finanziare la formazione e altri 60 milioni di misure agevolative per le imprese.Grande soddisfazione espressa da Paola Vacchina, presidente di Forma, l’associazione degli enti nazionali di formazione professionale: "Finalmente una riforma che disegna un progetto coerente e unitario, che combina studio e lavoro per rafforzare l’offerta educativa diretta ai giovanissimi, elevandone il livello di qualificazione e permettendo loro di acquisire un titolo in tutte le filiere dell’istruzione superiore. Supporto e accompagnamento verranno forniti dagli enti di formazione professionale accreditati dalle Regioni sia in questa fase che in quella di inserimento in azienda, per garantire l’ingresso di giovani con un elevato livello di professionalità".
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