mercoledì 15 gennaio 2020
È stato presentato in occasione della celebrazione del 70° anniversario della nascita dell'Unione generale del lavoro
L'Ugl si rinnova, ecco il nuovo logo
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L'Ugl (Unione generale del lavoro), nella splendida cornice di “Spazio Novecento” a Roma, ha presentato il suo nuovo logo, in occasione della celebrazione del 70° anniversario della sua nascita. «Si tratta di un restyling - ha spiegato Paolo Capone, segretario generale, nel corso dell'evento Il lavoro cambia, anche noi - che metaforicamente e concretamente deve coinvolgere il sindacato Ugl, affinché sappia cogliere le vere priorità in un mondo multiforme e in continua trasformazione». Un evento ad alto impatto scenografico che si è aperto solennemente con l’inno nazionale di Mameli, cantato da un coro di 50 voci bianche, durante il quale si è tenuto l’ammaina bandiera con il vecchio logo dell’Ugl e l’alzabandiera con la nuova immagine. La forma irregolare e “liquida” del nuovo logo richiama la fluidità del cambiamento e vuole evocare l’adattabilità del sindacato Ugl e la sua apertura rispetto ai nuovi scenari sociali e politici del Paese. Un'immagine vigorosa, in blu chiaro e scuro, che vuole raccontare la storia dell’Ugl ma, allo stesso tempo, la contemporaneità di un sindacato moderno. Durante l'evento è stato proiettato un video che ha raccontato il percorso del sindacato, partendo dal lontano 1950 con la nascita della Cisnal (Confederazione italiana sindacati nazionali dei lavoratori) da cui, nel 1996 è nata l’Ugl.

L’Ugl, che fonda le sue radici nel principio della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, enunciato dall'articolo 46 della Costituzione italiana, secondo Capone «deve contribuire all'elevazione culturale e sociale del lavoro e mettere al centro della sua visione il valore della persona, in un'epoca di allentamento dei diritti dei lavoratori e di impoverimento dei redditi. La sfida è, dunque, quella di impegnarsi per governare i processi globali e le opportunità che derivano dal progresso tecnologico e dalla diffusione di nuove conoscenze. Solo così, sapremo essere protagonisti nel futuro»..


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