mercoledì 27 settembre 2017
Il governo pensa ad alcuni ritocchi per le due misure che consentono sgravi sugli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli immobili
Ecobonus e sismabonus, novità in arrivo
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Più sicurezza e rispetto per l’ambiente grazie a due misure confermate dal governo ma in attesa di un ritocco. L’ecobonus e il sismabonus «andranno migliorati con la legge di stabilità, ma sono già disponibili» ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio intervenendo ieri a un convegno dell’Ance (l’associazione dei costruttori), ma aggiungendo anche che «gli italiani devono investire molto su questa misura».

«Il nostro territorio - ha evidenziato il ministro - è molto fragile, perché ci sono case dove non andavano costruite, per la sua conformazione, per la sua storia, con il 75% degli edifici risalenti a prima delle norme sismiche». Delrio ha annunciato che si cercherà di «mettere in totale detraibilità anche la diagnosi sismica degli edifici», ma anche di «consentire la cessione del credito ad altri intermediari finanziari». Gli incentivi sul risparmio energetico saranno probabilmente estesi anche ai lavori su giardini condominiali e balconi e alla rimozione dell’amianto. Le aliquote saranno rimodulate - come avviene oggi per il sismabonus - differenziandole in base all’impatto in termini di emissioni e risparmio energetico. Attualmente l’ecobonus prevede di detrarre il 65% delle spese certificate, il sismabonus invece dal 50% all’85% in base alla tipologia di interventi. Misure positive ma giudicate ancora insufficienti dall’Ance che ha sottolineato come in Italia ci siano «11 milioni di edifici in aree ad alto rischio sismico e 19 milioni di famiglie che vi abitano».

«Non c’è tempo da perdere» è il grido d’allarme del presidente dell’Ance, Giuliano Campana che ha chiesto di estendere il bonus anche alle zone sismiche 2 e 3 e di aumentare il tetto di spesa (attualmente 96mila euro) per unità immobiliare. Per mettere in sicurezza il patrimonio abitativo l’Ance ha stimato interventi strutturali per circa 105 miliardi euro. «I costi economici di questa emergenza continua ha spiegato Campana - sono elevatissimi: dal 1944 al 2013 sono stati spesi ogni anno 2,7 miliardi. Una cifra destinata a salire se pensiamo che la stima dei danni dei recenti terremoti in Centro Italia è di oltre 23 miliardi. Oltre a essere insicuro, poi, il patrimonio immobiliare è in gran parte anche energivoro: basti pensare che l’edilizia da sola rappresenta il 36% dei consumi energetici totali». Gli interventi per la riqualificazione energetica sul territorio nazionale ammonterebbero ad altri 33,5 miliardi. Tra le richieste di Ance una proroga dello sconto del 50% dell’Iva per l’acquisto di case in classe energetica A e B e la stabilizzazione dell’ecobonus.

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