lunedì 19 gennaio 2015
​Incredibile ma vero: il Codide della Strada non indica tempi uguale per tutti. Una sentenza crea un precedente. Ottimo per i Comuni, pericoloso per chi guida
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​Tre secondi sono sufficienti a perdere 216 euro. Oltre a 6 punti sulla patente. I secondi sono quelli della durata della luce gialla del semaforo, o meglio, il loro limite minimo prima che scatti quella rossa. Oltrepassato il quale nessuna multa è impugnabile, nemmeno da chi sostiene di non aver avuto il tempo necessario per arrestare il veicolo. Lo ha stabilito la sentenza della Cassazione n. 27348/2014 del dicembre scorso, a fronte di un ricorso, ribadendo quanto già affermato nello scorso settembre.

In effetti è una di quelle decisioni che ogni automobilista si trova ad affrontare quotidianamente, coinvolgendo aspetti relativi al traffico e alla sicurezza stradale: parliamo dell'attraversamento di un incrocio con semaforo giallo, da sempre oggetto di discussione e di polemiche tra utenti della strada. Ma quanti secondi deve durare il giallo? Può sembrare assurdo, ma ancora oggi il Codice della Strada non impone un tempo definito e uguale per tutti, lasciando così a ogni Comune la possibilità di variarlo a piacimento, con ovvi disagi per tutti i conducenti di veicoli.

La media italiana (calcolata senza alcuna pretesa scientifica) dei nostri semafori è di 4 secondi per quanto riguarda la durata della luce gialla. La sentenza sopra indicata però ha stabilito che tre secondi sono congrui per dare il tempo all'automobilista di decidere se fermarsi o no. Lo stesso Codice, del resto, sottolinea che con il giallo occorre fermarsi («durante il periodo di accensione della luce gialla i veicoli non possono oltrepassare i punti stabiliti per l'arresto, a meno che vi si trovino così vicini che non possano più arrestarsi in condizioni di sicurezza»). Proprio per questo motivo l'automobilista deve tenere una velocità adeguata allo stato dei luoghi. In ogni caso una Circolare del Ministero dei Trasporti (la n°67906/2007) stabilisce che il tempo minimo di durata del giallo non può mai essere inferiore a tre secondi, che è esattamente il tempo di arresto di un'auto che viaggia a 50 km/h.

Le conseguenze di questa sentenza sono facilmente prevedibili. Ricordando quanto è accaduto recentemente negli Stati Uniti, dove un limite come il nostro non esiste. Dopo aver abbassato di un'inezia il tempo del giallo dei semafori (da 3 a 2,9 secondi) il sindaco di Chicago Rahm Emanuel è riuscito a incassare 8 milioni di dollari in più grazie alle multe staccate dai suoi vigili. La decisione della Cassazione suona, dunque come l'ennesima sentenza utile ai Comuni per fare cassa. Con buona pace di chi guida, ma anche di chi attraversa le strisce pedonali. E ora dovrà farlo sempre più in fretta.
 
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