sabato 15 febbraio 2014
Ministero ottimista, Cgil meno. Crescono le ore lavorate in industria (+0,5%), agricoltura (+0,2%) e nelle costruzioni (+0,7%). Ma a gennaio le aziende hanno chiesto 81 milioni di ore di cassa integrazione.
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La cassa integrazione è in calo e questo è uno dei segnali positivi di ripresa della domanda di lavoro insieme all'aumento delle ore lavorate: il ministero del Lavoro esprime un cauto ottimismo sulla ripresa economica spiegando che nelle prime fasi l'occupazione può non aumentare perché si utilizza il personale già nelle aziende (riducendo lacassa integrazione e aumentando gli straordinari). Ma la Cgil dà una lettura diversa dei segnali sottolineando che ci sono ancora 440mila persone equivalenti a zero ore in cassa e che questa è sì in calo, ma a causa della decisione di molte aziende di licenziare i lavoratori (come dimostra l'aumento delle domande di disoccupazione) e a causa della scarsità di risorse per la cassa in deroga.La Cgil rielabora i dati diffusi dall'Inps ricordando che a gennaio le aziende hanno chiesto 81 milioni di ore di cassa integrazione (-5,28% su dicembre, -10,36% su gennaio 2013), equivalenti a 440mila lavoratori a zero ore. Il reddito complessivo perso - avverte il sindacato - è stato pari a 311 milioni di euro, ovvero 700 euro in meno in busta paga per ogni lavoratore in cig per tutto il tempo. E su questi temi la Cgil chiede "discontinuità" al prossimo Governo. "È ancora drammatica emergenza sul fronte lavoro - dice il segretario confederale Elena Lattuada - il prossimo Governo dia un segnale di decisa discontinuità rispetto al passato mettendo al centro dell'agenda il lavoro".I segnali di ripresa nel terzo trimestre 2013 - sottolinea il ministero - si possono leggere nella crescita delle ore lavorate su base congiunturale in industria e agricoltura (+0,5% e +0,2%,rispettivamente) e nelle costruzioni (+0,7%), settore che registra il primo aumento congiunturale dopo otto trimestri consecutivi di contrazione. È invece rimasto stabile il volumedi ore lavorate nei servizi. Su base tendenziale nonostante i dati positivi di agricoltura (+1,7%) e industria (+0,1%) la dinamica aggregata resta negativa (-1,5%). Se si guarda all'occupazione complessiva per ora resta una situazione di stagnazione con il numero degli occupati  a dicembre ulteriormente sceso di 25mila unità su novembre, attestandosi a 22 milioni e 270mila (-424.000 su dicembre 2012), anche se il tasso di disoccupazione nel mese di dicembre ha fatto segnare una diminuzione di un decimo di punto percentuale rispetto al mese precedente (12,7%).
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