lunedì 10 luglio 2023
Il dolce di Sardegna ottiene l'iscrizione del registro europeo delle indicazioni protette. Nel disciplinare previsto l'uso dello strutto, obbligatori zucchero o miele
Preparazione casalinga delle sebadas

Preparazione casalinga delle sebadas - WikimediaCommons

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Le sebadas di Sardegna sono ufficialmente un prodotto a Indicazione geografica protetta (Igp). Il tipico dolce sardo è stato iscritto ufficialmente nel registro dei prodotti Igp europei lo scorso 3 luglio. Il decreto include tutte le (numerose) varianti del nome: sebadas, ma anche seadas, o sabadas oppure seattas oltre a savadas e sevadas.

Il governo italiano aveva richiesto la registrazione delle sebadas lo scorso 20 marzo e l’Unione europea non ha ricevuto opposizioni alla richiesta italiana. Perché il prodotto possa essere Igp deve avere caratteristiche precise: tra queste, indicate nel disciplinare, deve essere prodotto in Sardegna, non superare il peso di 300 grammi, contenere strutto, formaggio (che può essere pecorino, caprino o vaccino), e scorza di arancia o limone. Lo zucchero nel ripieno e il tuorlo d’uovo nell’impasto sono ammessi ma non indispensabili. Sopra vanno ricoperte di miele o zucchero.

La storia delle sebadas è inseparabile da quella della Sardegna. Secondo la tradizione questo dolce era servito al pastore al rientro dalla transumanza come piatto di bentornato, anche come ringraziamento per il lavoro fatto.

Le sebadas, è scritto nel disciplinare, «costituiscono il trait d’union tra le due filiere tradizionali e fondamentali del comparto agro alimentare sardo: quella cerealicola e quella lattiero-casearia, a cui si aggiunge l’impiego dello strutto, a testimoniare la relazione indissolubile anche con l’allevamento suino. Altro elemento fortemente radicato nell’economia e nella cultura isolana».

Nota il sito di settore Qualivita che con le sebadas salgono a 323 i prodotti a indicazione geografica italiani, ai quali si aggiungono 527 vini, per un totale di 850 denominazioni protette. La Sardegna conta 42 denominazioni DOP IGP, di cui 9 cibi e 33 vini.

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