lunedì 18 settembre 2023
Adesione al 25% secondo Stellantis; i sindacati chiedono risposte sull'organizzazione del lavoro, sulla sicurezza e sui carichi di lavoro, ma anche per chiedere maggiori garanzie sull'occupazion
Sciopero a Melfi, si ferma la fabbrica Stellantis

Media Stellantis

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È stata fermata la produzione nello stabilimento di Melfi di Stellantis per lo sciopero di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm. Lo sciopero interessa anche le fabbriche dell'indotto di tutto il territorio, dove - secondo i sindacati - l'adesione è tra il 90 e il 100%.

Nella fabbrica Stellantis - secondo l'azienda - l'adesione è del 25%. La produzione si è fermata anche per il mancato arrivo dei componenti.

Il presidio è stato organizzato dai sindacati metalmeccanici davanti all'ingresso B dello stabilimento Stellantis di Melfi in occasione dello sciopero provinciale di 8 ore dei lavoratori del polo automotive. «E' importante essere qui per ribadire a Stellantis che i patti si rispettano e per dire al Governo che i tavoli sono utili se producono risultati concreti in termini di politiche e investimenti per il settore», afferma il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo, per il quale «qui a Melfi si gioca il futuro di tutta la nostra regione la cui economia dipende fortemente dalla presenza di questo importante sito industriale. La transizione verso la mobilità elettrica è una sfida che va accompagnata con investimenti concreti su occupazione, filiere, ricerca e sviluppo. Senza questi investimenti l'obiettivo del milione di vetture che il governo si e' dato nelle interlocuzioni con Stellantis rischia di essere irrealistico».

Lo sciopero è stato proclamato - spiegano i sindacati - per le mancate risposte dell'azienda sull'organizzazione del lavoro, sulla sicurezza e sui carichi di lavoro, ma anche per chiedere maggiori garanzie sull'occupazione.

La segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita, annunciando per oggi 18 settembre otto ore di sciopero allo stabilimento Stellantis di Melfi e dell'indotto e su tutte le aziende automotive, ha spiegato anche «la decisione della Fiom di non firmare gli accordi sindacali del 12 luglio, coerente in quanto non si prevedono garanzie occupazionali e di produzione. Dopo gli scioperi della sola Fiom la dichiarazione anche degli altri aumenta i rapporti di forza per una trattativa unitaria con azienda e istituzioni. Non è il momento della competizione tra sindacati ma di un'unica bandiera per la dignità dei lavoratori. Uniamo le iniziative di sciopero per dare forza ai lavoratori».



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