venerdì 5 gennaio 2024
Oggi la partenza in tutta Italia. Le temperature miti dell’autunno hanno dimezzato gli acquisti di capi invernali, pesa la concorrenza dell’online
Saldi al via. Così gli italiani spenderanno 1,8 miliardi

ANSA

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Con un dicembre dalle temperature ancora miti in molte regioni italiane, e dopo l'anticipo della Valle d'Aosta, è iniziata oggi in tutta Italia la stagione dei saldi invernali in negozi con gli scaffali per metà ancora pieni. Saranno circa 12 milioni gli italiani che acquisteranno un prodotto moda a prezzo scontato - nei negozi e sulla rete - per una spesa complessiva di circa 1,8 miliardi di euro secondo la stima di Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto con Ipsos sui consumatori, integrato da una ricerca condotta sulle pmi di Fismo, l'associazione dei negozi di moda Confesercenti.

Complessivamente, quattro italiani su dieci hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio previsto di 267 euro, e c'è un ulteriore 56% che acquisterà in caso di offerta interessante e che quindi non ha ancora preventivato una spesa. Una quota in crescita rispetto agli scorsi anni, segnale di una maggiore attenzione da parte delle famiglie, che quest'anno si orienteranno su acquisti ragionati ed "utili". Sui saldi, i negozi fisici mantengono stabilmente la preferenza dei consumatori: li sceglie per almeno un prodotto l'83%, contro il 51% che prevede di acquistare anche online. Sul territorio nazionale, a partecipare alle vendite di fine stagione saranno oltre 80mila negozi, con uno sconto medio di partenza del 25%. La disponibilità sarà più ampia del solito per un autunno inverno dalle temperature più miti del normale. Un cambiamento climatico che ha inciso sul 96% delle imprese, che segnalano un calo medio del -46% delle vendite dei prodotti delle collezioni autunno inverno. Secondo Confesercenti, il 92,1% dei negozi indipendenti ritiene che la data di inizio dei saldi di fine stagione - appena una manciata di giorni dopo l'inizio "astronomico" dell'inverno, il 21 dicembre - sia troppo anticipata.

Dal centro studi di Confimprese emerge un quadro disomogeneo con il settore moda ancora in crisi, per il quale si prevede una flessione del 5% di vendite, il crollo fisiologico dopo il Covid dell’arredamento (-10%) e buoni risultati per l’ottica e i prodotti per la cura della persona (+10%). Nelle città d’arte prese d’assalto dai turisti si respira un clima di fiducia. «C’è ottimismo dopo una stagione con il segno meno speriamo di poter recuperare ciò che non è arrivato nei mesi scorsi» dice Paolo Gori, vicepresidente di Confartigianato Imprese Firenze.
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