lunedì 31 gennaio 2022
Il traffico nel quarto trimestre ha segnato un rimbalzo del 286% passando da 8,1 a 31,1 milioni. di passeggeri. Ricavi a 1,47 miliardi rispetto ai 340 milioni del terzo trimestre.
Ryanair riduce le perdite ed è pronta a tornare in alto
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Ryanair tira un piccolo sospiro di sollievo. Il vettore low cost, infatti, ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con una perdita di 96 milioni di euro, decisamente meno rispetto ai 321 dello stesso periodo 2020. Inoltre il traffico del trimestre ha segnato un rimbalzo del 286% passando da 8,1 milioni a 31,1 milioni e così si registra un deciso aumento dei ricavi, 1,47 miliardi rispetto ai 340 milioni del terzo trimestre dell’anno precedente. La previsione di traffico per l’anno rimane invariata a circa 100 milioni di passeggeri, mentre quella di perdita netta resta nel range più ampio del normale di 250 milioni a 450 milioni.

Sull’andamento dei conti, spiega la compagnia, ha pesato l’avvento di Omicron a fine novembre, e “l’isteria mediatica che ha costretto molti governi europei a reimporre delle restrizioni ai viaggi in Europa”. Comunque il vettore irlandese prevede che il piano di crescita di 5 anni creerà oltre 6mila nuovi posti di lavoro in Europa. Va tenuto presente che ad ottobre Ryanair ha investito 50 milioni in un centro di formazione per competenze aeronautiche a Dublino ed ha in programma di investire oltre 100 milioni in altri 2 centri altamente qualificati.

Andamento economico a parte, Ryanair è tornata a chiedere al Governo italiano di eliminare l’addizionale comunale per gli scali della Penisola. Se il Governo la togliesse, riporta una nota, “Ryanair risponderebbe con un investimento nei prossimi 4 anni di 4 miliardi di dollari negli aeroporti italiani attraverso 40 nuovi aeromobili basati, oltre 1.500 nuovi posti di lavoro nonché ulteriori 20 milioni di passeggeri da/per l’Italia all’anno”.

Ricordando che durante la sospensione temporanea dell’addizionale da agosto a dicembre ha lanciato 13 nuove rotte e oltre 20 frequenze aggiuntive su 17 rotte esistenti, ecco la richiesta al Governo di un’ulteriore passo avanti con l’eliminazione al 2025 valida in tutti gli hub e per tutte le compagnie dando così un “impulso alla connettività aeroportuale regionale a vantaggio di milioni di italiani” e “a sostegno dell’occupazione e del turismo locale”. Il country manager per l'Italia, Mauro Bolla, sottolinea come Ryanair abbia “dimostrato di essere in grado di accelerare la crescita quando vengono messe a disposizione le corrette misure” e che l’eliminazione dell’addizionale consentirebbe alla compagnia di “contribuire in modo significativo alla ripresa del traffico aereo italiano”.

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