sabato 22 agosto 2009
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Preparavano lo scatto da tempo, e non aspettavano altro che sentire il governatore della Federal Reserve, la Banca centrale americana, pronunciare la fatidica frase. Così, quando Ben Bernanke con l’aplomb del governatore ha detto «sì, vediamo la ripresa», le Borse hanno rotto gli argini e messo a segno progressi d’altri tempi. Piazza Affari si è spinta addirittura ai massimi del 2009. Milano ha chiuso in rialzo del 2,25% (Ftse All Share) toccando con l’indice l’Ftse Mib, in aumento del 2,35% a quota 21.896, il tetto dell’anno in corso, fra scambi molto sostenuti, almeno per il mese di agosto, avendo raggiunto un controvalore di 2,8 miliardi di euro. Bene anche Londra e Francoforte, rispettivamente +1,98% e +2,86%, e gran balzo a Parigi (+3,15%). Meno reattivi – a metà seduta – i listini statunitensi, con Nasdaq e Dow Jones entrambi in rialzo di circa l’1,4%.È vero che i listini hanno già corso parecchio negli ultimi cinque mesi. In media, hanno messo in casina un rialzo del 70%. Le Borse anticipano quasi sempre le indicazioni provenienti dall’economia reale e avevano pertanto fiutato in anticipo l’odore della ripresa. Ma nelle ultime sedute si era avvertito qualche scricchiolio. In particolare sui mercati asiatici. La piazza si Shanghai, ad esempio, si è persa per strada un bel 20% in poco meno di un mese. Gli analisti attribuiscono tuttavia la brusca frenata all’intervento delle autorità cinesi, preoccupate dal possibile gonfiarsi di una bolla sulla piazza finanziaria domestica.Le indicazioni giunte ieri da Jackson Hole, Wyoming, hanno però avuto un effetto rassicurante sulle altre Borse mondiali. Facendo dimenticato in fretta – anche grazie ad alcuni dati macroeconomici, come la crescita oltre le attese dell’indice di Filadelfia e del superindice, nonché le buone notizie per l’Eurozona dall’indice Pmi – proprio il passo falso di poche ore prima sulle piazze asiatiche.Complessivamente, nel Vecchio Continente tornato sui massimi degli ultimi 10 mesi, sono stati recuperati 95 miliardi di euro, che insieme ai cauti rialzi delle ultime sedute hanno consentito di chiudere positivamente il saldo rispetto a lunedì scorso, quando erano stati bruciati 85 miliardi di euro di capitalizzazione. Da Francia e Germania sono giunti inoltre dati incoraggianti sul fronte dei servizi e della produzione manifatturiera nel mese di agosto, con rialzi inaspettati dei relativi indicatori che hanno favorito in modo particolare le Borse dei due Paesi.Gli acquisti in Europa hanno comunque interessato tutti i comparti del listino, dall’industria alle banche, dall’energia alle costruzioni. Sugli scudi a Francoforte soprattutto Volkswagen (+4,33%), che dopo le vendite dei giorni scorsi a seguito della fusione con Porsche, ordini a opera soprattutto degli Hedge Fund, i fondi speculativi specializzati in operazioni allo scoperto, ha ripreso a correre con l’annuncio del raddoppio degli investimenti in India per aumentare la capacità produttiva del gruppo.
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