martedì 5 aprile 2011
Su un campione di circa 2mila manager, in tutto il mondo, di cui 200 in Italia, interpellati dalla Robert Half, la selezione avviene a partire dalle motivazioni.
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Ci sono manager che preferiscono il tradizionale cv cartaceo e altri convertiti alla selezione dei profili sui professional network, ma la cosa che mette tutti d’accordo è la lettera di accompagnamento. Lo rivela una ricerca condotta dalla società di recruiting specializzato Robert Half, che dimostra come la stragrande maggioranza dei manager coinvolti nel processo di selezione (71%) ponga l’accento innanzitutto sulla lettera di motivazione che accompagna la candidatura.Un altro 18% dei manager intervistati preferisce il curriculum tradizionale, anche non accompagnato da una lettera di motivazione, mentre soltanto l’11% dichiara di accontentarsi di un link al profilo del candidato su un professional network come Linkedin. «La lettera di presentazione continua a essere importante e può essere perfino decisiva per riuscire a ottenere un colloquio di lavoro, il selezionatore legge prima la lettera che accompagna il cv e già da essa trae una prima impressione del candidato. Per questo rappresenta una grande opportunità per mettere in luce le proprie peculiarità, ma affinchè sia davvero efficace, la lettera deve essere chiara, sintetica e allo stesso tempo comunicare i punti di forza e la motivazione al cambiamento», commenta Carlo Caporale, Associate director Robert Half. La ricerca è stata condotta su un campione di circa 2mila manager, in tutto il mondo, di cui 200 in Italia.
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