venerdì 10 novembre 2023
Guglielmo Giuggioli è uno dei 30mila ricercatori. Con "The roads not taken" ha dato il via a un format per raccontare questa esperienza
Guglielmo Giuggioli racconta la sua esperienza all'estero

Guglielmo Giuggioli racconta la sua esperienza all'estero - The Roads Not Taken

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I "cervelli italiani in fuga” sono più di 30mila, ma c’è anche chi torna e vuole portare la conoscenza in Italia. Guglielmo Giuggioli, dottore di ricerca e visiting research scholar presso Stanford University e Uc Berkeley, è uno di questi. Ha ideato e realizzato un format - The Roads Not Taken - per far conoscere le eccellenze italiane attive all'estero. Un viaggio immersivo nei più importanti Centri di ricerca e innovazione mondiali. Un podcast divulgativo e ispirazionale da più di 100mila visualizzazioni su YouTube che offre prospettive diverse per approcciare il lavoro. «Durante l’ultimo anno del dottorato c’è la possibilità di fare un periodo all’estero, ma ho bisogno di un’Università che mi ospiti - spiega Giuggioli -. Il mio supervisor mi consiglia di restare a Roma perché sono troppo in ritardo con il mio percorso, ma io decido di non ascoltarlo. Invio 40 email a freddo ai professori di Imprenditorialità delle Università più prestigiose al mondo (Stanford, Berkeley, Mit e Harvard). E due di loro, Stefanos Zenios, Center for Entrepreneurial Studies Director presso Stanford, e Richard Lyons, Chief Innovation & Entrepreneurship Officer presso Berkeley, rispondono a quella chiamata positivamente». Nel giro di pochi mesi, dopo quelle due email riceve due lettere di invito e un visto che lo portano in Silicon Valley. A quel punto decide di prendere un’altra strada poco battuta: compra un biglietto aereo anche per il suo videomaker e in quel periodo vengono registrati i primi episodi di quel format che prenderà poi il nome di The Roads Not Taken. Perché come insegna Robert Frost: «Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta». E questo ha fatto tutta la differenza. «Nonostante la bellezza, la storia e la cultura del nostro Paese continuino a brillare come tesori unici e inestimabili - aggiunge il dottore di ricerca - spesso a livello personale e professionale ci troviamo in una realtà che ci trattiene dal sognare e perseguire obiettivi ambiziosi. La mia visione abbraccia l’idea che, attraverso l'apprendimento e l’ispirazione derivante dalle esperienze di coraggiosi italiani all'estero nei più importanti Centri di ricerca e innovazione mondiali, chiunque possa invertire la rotta e sprigionare il proprio potenziale sia singolarmente che come collettivo. Per questo, la missione di The Roads Not Taken è quella di fare divulgazione e ispirare individui e organizzazioni a percorrere "le strade non prese" raccontando storie straordinarie e prospettive diverse, le quali ci possono servire da guida con approcci nuovi nel lavoro e nella vita di tutti i giorni». Ma cosa manca all’Università italiana e, più in generale, all’ecosistema italiano? «Credo che in Italia "le strade non prese" consistano nell’abbracciare la diversità e il cambiamento, a partire dal sistema educativo fino ad arrivare a quello aziendale. E faccio due esempi concreti riguardanti le mie esperienze in questi due mondi: aziendale e accademico. In Italia ho scritto al mio ex-amministratore delegato un’email contenente dei consigli per migliorare alcuni processi aziendali. La conseguenza è che ho ricevuto un trasferimento in una sede distaccata con mansioni dequalificate e attrezzature obsolete. Sempre in Italia, quando ho completato il mio dottorato, ho lasciato 129 buste da lettera sotto le porte dei docenti della mia facoltà, chiuse con un timbro di ceralacca con le mie iniziali e contenenti un QR code di un episodio di The Roads Not Taken con la scritta "Ognuno di noi può essere artefice di un cambiamento". In risposta ho ricevuto un’email con una diffida ufficiale da parte di quella stessa Università. Nell’attuale situazione italiana in cui l’unicità e la diversità di ogni individuo rischiano di perdere contro l’omologazione della massa, ritengo che questo cambiamento sia possibile quando osiamo sfidare lo status quo e prendere strade non convenzionali. In questa partita decisiva, The Roads Not Taken gioca il ruolo fondamentale di anticorpo culturale per difendere l’individuo dalla pericolosa minaccia della standardizzazione del pensiero. Credo che queste "strade non prese" in Italia sono per definizione ancora vuote, ma allo stesso tempo ricche di opportunità. E spetta a questa generazione fare i primi passi verso un nuovo e fecondo orizzonte di occasioni non ancora sfruttate, per recuperare quello spirito creativo e innovativo che ha dato vita al Rinascimento e che è partito proprio dall’Italia».








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