sabato 28 febbraio 2015
Per l'80% dei casi, focalizzate in ambito produzione. Mentre solo il 43% degli intervistati pensa di potenziarne le figure digital e, tra coloro che hanno risposto affermativamente, appena il 35% punterà sull'e-commerce, che non è ancora ritenuto strategico.
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Cresce il lavoro nel food. Il settore alimentare italiano è solido e ad alto potenziale: il 29% delle aziende assumerà e il 63% non ridurrà l'organico mentre solo l'8% prevede una riduzione. È quanto emerso dalla ricerca presentata da Manpower Group, alla presenza di un panel di relatori d'eccezione: oltre aStefano Scabbio, presidente Area Mediterraneo ManpowerGroup, hanno partecipato alla tavola rotonda Antonio Cellie, amministratore delegato Fiere di Parma, Fabio Leonardi, amministratore delegato di Igor, Davide Oldani, Chef stellato e Ambassador di Expo Milano 2015, Stefano Sala, proprietario e Fondatore di Zuccari e Davide Sanzi, direttore del personale di Expo.Nel dettaglio, la web-survey Work in Food - Future Jobs Trends in the Food Industry si è proposta di comprendere il mercato del lavoro nel settore alimentare, analizzando strategie e investimenti futuri nell'ambito delle gestione delle risorse umane. A tal fine è stato coinvolto un campione di 442 aziende nazionali ed internazionali suddivise nei segmenti Industria (39%), Commercio (27%) e Horeca (34%) e ugualmente rappresentative di micro (21%), piccola (26%), media (24%) e grande impresa (29%).In particolare, le assunzioni sono, per l'80% dei casi, focalizzate in ambito produzione.In Italia cresce poco l'ambito digital: solo il 43% degli intervistati pensa di potenziarne le figure e, tra coloro che hanno risposto affermativamente, solo il 35% punterà sull'e-commerce, che non è ancora ritenuto strategico. E nonostante l'export sia la vera risorsa per il settore, solo il 12% delle aziende intervistate investirà in figure collegate a questa competenza: si avverte dunque la necessità, per una maggiore visione strategica, di una crescita culturale a livello di management.
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