martedì 29 gennaio 2013
Per il commissario Ue «il 2013 è test essenziale per credibilità. C'erano preoccupazioni per Roma e Madrid e profonda incertezza su Atene».
COMMENTA E CONDIVIDI
​Un anno fa rispetto a oggi "c'era seria preoccupazione per l'Italia e la Spagna" e "profonda incertezza sulla Grecia", mentre le "Cassandre predicevano la fine dell'eurozona". Oggi la situazione è cambiata ma "nonostante alcuni progressi ci sono ancora sfide". Lo ha affermato il commissario Ue Olli Rehn presentando le priorità per il 2013. "Quest'anno sarà un test essenziale per la credibilità" dell'Ue e dell'eurozona. Olli Rehn ha sottolineato la necessità di "ripristinare la fiducia in modo durevole" e rimettere l'economia europea "sui binari" giusti mettendo insieme "solidarietà e responsabilità"Le priorità per i prossimi programmi di riforma nazionali devono essere il ''mantenimento del ritmo delle riforme economiche'' e il ''proseguimento del consolidamento fiscale'' a cui ''non c'e alternativa'', in quanto un debito al 90-100% del pil è un ''serio ostacolo'' alla crescita. Servono "riforme equilibrate e ambiziose" del mercato del lavoro che "rimuovano gli ostacoli all'occupazione" favorendo anche i "contratti a durata indeterminata" e la "contrattazione collettiva" per il reinserimento dei lavoratori. Ha sottolineato Olli Rehn.«NEL 2011 BERLUSCONI SOFFOCO' CRESCITA ITALIA»Il commissario Ue all'Economia Olli Rehn accusa l'ex premier Silvio Berlusconi di aver soffocato la crescita in Italia. Tra agosto e novembre 2011, ha sostenuto Rehn nel corso di un'audizione all'Europarlamento, "il governo Berlusconi ha deciso di non rispettare più gli impegni presi in estate con l'Europa e in questo modo ha soffocato la crescita economica italiana". Ciò ha portato "alla fine del governo Berlusconi e alla formazione del governo di Mario Monti che poi è riuscito a stabilizzare la situazione in Italia". ALFANO: INTERVENTO INACCETTABILE"È inaccettabile che Olli Rehn, vicepresidente di un'istituzione indipendente quale la Commissione europea, intervenga nella campagna elettorale di uno Stato membro, peraltro con affermazioni false, tecnicamente sbagliate e facilmente smentibili". Ad affermarlo è il segretario Pdl Angelino Alfano, che aggiunge: "Una così chiara interferenza mette a repentaglio l'immagine della Commissione europea e incentiva il populismo e i sentimenti antieuropeisti in un momento delicato nei rapporti tra Ue e opinioni pubbliche nazionali. Di fronteall'ennesima intromissione esterna, ribadiamo il diritto inalienabile del popolo italiano a scegliersi il propriofuturo governo in piana autonomia e libertà".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: