martedì 28 marzo 2023
L'Inps: «Diminuiti soprattutto i nuclei composti da una sola persona». Nomisma: il 13% delle famiglie italiane ritiene il proprio reddito insufficiente per le necessità primarie
Reddito di cittadinanza, calano a un milione le famiglie beneficiarie
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Sono sempre di meno le famiglie italiane che percepiscono il Reddito e la pensione di cittadinanza, il tutto mentre oltre il 13% delle famiglie italiane ritiene il proprio reddito insufficiente a far fronte alle necessità primarie. A rivelarlo sono i dati provenienti dall'Osservatorio Rdc-Pdc pubblicate dall'Inps e dall'Osservatorio "Sguardi Famigliari" di Nomisma, da cui emerge tutta la difficoltà dell’attuale momento di inflazione a doppia cifra in parallelo con la stretta sul sussidio.
A febbraio, secondo l’Inps, i nuclei con il sussidio sono 1.001.743, per un totale di 2.135.395 persone coinvolte: l'assegno medio è di 575,31 euro. A gennaio la misura contro la povertà era stata erogata a 1,16 milioni di persone per 2,47 milioni di persone coinvolte: netto dunque il calo in un solo mese. Sono diminuiti soprattutto i nuclei composti da una sola persona, quelli per i quali il governo sta studiando la stretta a meno che non siano di disabili o anziani, passati dai 537.238 di gennaio ai 460.775 di febbraio.
Nel complesso, il dato delle famiglie con il Reddito e la pensione di cittadinanza è il più basso da ottobre 2020 (quando erano 927mila), mese che scontava però il blocco di un mese dopo i 18 mesi di erogazione del sussidio. La riduzione successiva per questa ragione si è avuta a maggio 2022 (con le famiglie scese a 1,085 milioni). A febbraio potrebbero però essere scaduti sussidi approvati all'inizio dell'estate del 2021, quando si sfiorò il dato di 1,4 milioni di persone coinvolte.
Nel dettaglio, i nuclei che a febbraio hanno avuto il Reddito di cittadinanza sono stati 899.842 con un assegno medio di 605,90 euro e 2.019.744 persone coinvolte. Le famiglie che hanno invece ricevuto la pensione di cittadinanza sono state 101.901, con un sussidio medio di 305,16 euro e 115.651 persone coinvolte. Gli italiani che hanno ricevuto il Reddito o la pensione di cittadinanza a febbraio sono stati 902.020, mentre i cittadini degli altri Paesi europei sono stati 34.098, gli extracomunitari 64.061 e i familiari e i titolari di protezione internazionale 1.564.
Sempre secondo i dati Inps, i due terzi delle famiglie con il Reddito e la pensione di cittadinanza risiedono nel Sud e nelle Isole, con 672.890 assegni su 1.001.743 totali erogati a febbraio. Nella sola Campania vengono erogati più sussidi che in tutto il Nord, con 229.989 assegni contro i 186.694 del Nord. Le persone coinvolte nel complesso sono 332.832 al Nord, 264.527 al Centro e 1.538.036 al Sud. L'importo dell'assegno medio è più alto al Sud, con 605,31 euro medi, a fronte dei 500,29 al Nord, e dei 531,83 al Centro. Nella sola provincia di Napoli vengono erogati oltre 146mila assegni, sfiorando i sussidi ricevuti nel complesso dai residenti di Lombardia, Piemonte e Veneto.
In parallelo, l’Osservatorio di Nomisma evidenzia come nell'ultimo anno, a causa dell'impennata dei prezzi di beni e servizi, il 13% delle famiglie italiane ritenga il proprio reddito insufficiente a far fronte alle necessità primarie, ovvero le spese irrinunciabili come i generi alimentari, oppure quelle legate alla casa come l'affitto, il mutuo, le bollette. A fianco di queste, c'è poi un 43% di famiglie che valuta la propria condizione reddituale appena sufficiente a far fronte a tali spese. Tra le categorie più fragili spiccano i giovani, le famiglie numerose con figli piccoli e le famiglie che si prendono cura di persone non autosufficienti.
L'impennata dell'inflazione e l'aumento dei prezzi hanno depresso fortemente il potere di acquisto delle famiglie: più della metà degli intervistati ha visto crescere le bollette energetiche di oltre il 50% rispetto ai livelli di un anno fa, con il 16% che dichiara di aver avuto molte difficoltà nel pagare le utenze: di questi il 4% ha accumulato ritardi nei pagamenti. Per far fronte ai rincari energetici le famiglie hanno dovuto innanzitutto comprimere le spese ritenute "superflue", vale a dire quelle per il tempo libero, per le attività culturali e per quelle sportive. Il 39% delle famiglie che si è dichiarata in difficoltà nel pagare le bollette ha dovuto ridurre anche spese basilari come quelle sanitarie, il 31% ha tagliato le spese in istruzione mentre il 27% ha manifestato difficoltà nel pagare il mutuo o l'affitto della propria abitazione. Volgendo lo sguardo ai prossimi mesi, il numero di famiglie che teme di poter incontrare forti difficoltà nel pagare le utenze sale al 24%.

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