venerdì 30 giugno 2017
Nel primo trimestre del 2017 salgono dell'1,5% e dell'1,3% rispetto ai tre mesi precedenti: si tratta degli incrementi più alti dal 2011
Redditi e consumi in rialzo
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Nel primo trimestre del 2017 il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell'1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell'1,3%. Lo rileva l'Istat, segnando per il reddito un rialzo annuo del 2,4% e per la spesa un aumento del 2,6%. In entrambi i casi si tratta degli incrementi tendenziali più alti dal terzo trimestre del 2011. Nei primi tre mesi di quest'anno, quindi, il reddito disponibile delle famiglie, evidenzia l'Istat, è cresciuto in modo "significativo". E, infatti, nonostante la ripresa dell'inflazione il potere d'acquisto, il reddito reale (al netto dell'andamento dei prezzi), si è mantenuto positivo. L'incremento del reddito è stato più forte rispetto al rialzo del consumi, determinando così una risalita della propensione al risparmio (definita dal rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile). Sempre nel primo trimestre del 2017 il tasso di investimento delle famiglie consumatrici è rimasto al 6,1%: fermo in termini congiunturali e in aumento di 0,1 punti su base annua (si tratta del rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie, che comprendono esclusivamente la spesa per l'acquisto di abitazioni e per la loro manutenzione straordinaria, e reddito disponibile lordo). Passando dalle famiglie alle imprese, la quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,0%, risulta invariata rispetto al trimestre precedente, mentre il tasso di investimento è sceso al 19,9% (20,4% nel trimestre precedente).

Per Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, è «un dato inaspettato, considerato che il 22 maggio scorso l'Istat stessa aveva stimato una spesa delle famiglie in termini reali in aumento dell'1% nel 2017, in netto rallentamento rispetto al 2016, ora speriamo che il trend sia confermato nei prossimi trimestri, visto che troppo spesso, in questi ultimi anni, abbiamo assistito a dati altalenanti».


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